Verso una legge organica sul cinema

Di Roberto Roversi presidente nazionale Ucca.

È un periodo particolarmente intenso per il comparto cinematografico: una riforma di sistema è alle viste e tutti gli interlocutori ‘di area’ vengono consultati proprio in questi giorni. Nel nostro caso, l’incontro è avvenuto il 2 febbraio, presso l’Ufficio di Presidenza della settima Commissione: le nove Associazioni di Cultura Cinematografica sono state rappresentate dal suo portavoce, Candido Coppetelli, e da Angelo Tantaro, direttore di Diari di Cineclub. Di seguito, una sintesi del documento presentato dalle AANNCC alla Commissione e un breve report di Coppetelli sull’andamento dell’audizione. Dal momento che il provvedimento, che sicuramente rappresenta una positiva inversione di tendenza rispetto al recente passato, sta per iniziare l’iter parlamentare, e che pertanto sarà suscettibile di modifiche e integrazioni, attendiamo il testo definitivo prima di esprimere un giudizio di merito.

Il documento delle associazioni di cultura cinematografica.

La rilevanza culturale delle Associazioni nazionali di Cultura Cinematografica è stata riconosciuta dal legislatore fin dalla prima legge organica sul cinema (legge 4 novembre 1965, n. 1213 – Art. 44. Circoli di cultura cinematografica) e dalle sue successive modificazioni (Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 28 – Artt.18 e 19 e Decreto 15 aprile 2008) sempre con un articolo a esse specificamente dedicato. Esse sostengono, con il loro servizio, il cinema di qualità, la diffusione di documentari e cortometraggi, operando una politica attiva di incentivazione nei confronti del pubblico soprattutto nelle zone poco servite dal circuito commerciale, rappresentando, in molti casi, l’unico presidio per la diffusione del cinema di qualità sostenuto anche dallo Stato. E questo lavoro si concretizza nella promozione di proiezioni, dibattiti, corsi, pubblicazioni editoriali, festival e rassegne, realizzazione e circuitazione di prodotti cinematografici ed audiovisivi, percorsi specifici di formazione alla lettura critica della narrazione audiovisiva fino ad arrivare alla realizzazione di prodotti cinematografici ed audiovisivi, rappresentando una risorsa unica ed originale per la promozione culturale del cinema nel nostro paese. I percorsi di promozione e di aggregazione di quel pubblico che difficilmente sarebbe raggiunto dalla programmazione convenzionale, rappresentano quindi il carattere distintivo delle nostre proposte associative che garantiscono così visibilità ad opere altrimenti destinate all’oblio. Ed ancora, nonostante le mutate condizioni rappresentate dalle variegate forme di offerta audiovisiva sul mercato, i circoli restituiscono alla Sala Cinematografica il valore primo per la fruizione collettiva del racconto cinematografico. Il servizio di promozione del cinema di qualità trova ulteriore specificazione nelle attività rivolte al pubblico giovanile ed al mondo della scuola, con proiezioni e percorsi formativi (per docenti e alunni). Le mutate condizioni dell’offerta cinematografica, le diverse piattaforme, legali e non, all’interno delle quali è possibile accedere ad uno smisurato numero di contenuti, il fenomeno della chiusura delle sale cinematografiche in molte città ridotte a poche unità e concentrate perlopiù nei centri storici, ed ancora il delicato tema della formazione del pubblico, il lavoro nelle scuole e nei quartieri, queste le sfide alle quali le Associazioni Nazionali di Cultura Cinematografica rispondono, con gli oltre 800 cinecircoli disseminati su tutto il territorio nazionale. Ed infine la preziosa offerta di riflessione organica sul cinema, rappresentata dalla riflessione svolta dalle storiche riviste di Critica Cinematografica editate e promosse dalle nostre associazioni. Le Associazioni nazionali da sempre si sono dotate di uno strumento per raccordare prospettive e politiche comuni; dal giugno del 2012 il Coordinamento ha svolto una serrata interlocuzione con le Istituzioni di Camera e Senato dopo il brusco ridimensionamento del finanziamento annuale a loro dedicato. L’incontro con il ministro Franceschini, nel giugno 2014, ha rappresentato il coronamento di un percorso che ha offerto un’attenzione diversa rispetto ai precedenti anni, delineando una prima inversione di tendenza, a nostro avviso non ancora sufficiente, ma che ci fa bene sperare per il futuro. A tale riguardo suggeriamo alcune modifiche all’articolato del Disegno di Legge esplicitando la funzione del comparto delle nove Associazioni nazionali di Cultura Cinematografica e del loro Coordinamento e reinserendo in uno specifico articolo (art. 4), come nei precedenti dettati legislativi, la definizione di ‘Circolo del Cinema’ e di ‘Associazione Nazionale di Cultura Cinematografica’. All’art. 7, lì dove vengono esplicitate le competenze delle direzioni, suggeriamo di indicare che la direzione del Centro, deputata alla promozione e diffusione del cinema e dell’audiovisivo nazionale, potrà avvalersi anche delle AANNCC, come è attualmente per la Direzione Cinema del MiBACT. All’art. 30, comma 3, infine, proponiamo di integrare anche le AANNCC fra i collaboratori previsti per le scuole di cinema pubblicamente riconosciute, destinate all’istituzione di specifici corsi professionali di educazione all’immagine. Su questo siamo disponibili ad offrire il nostro contributo. Firmano: ANCCI (Associazione Nazionale Circoli Cinematografici Italiani); CGS (Cinecircoli Giovanili Socioculturali); CIN IT (Cineforum Italiano); CSC (Centro Studi Cinematografici); FEDIC (Federazione Italiana dei Cineclub); FIC (Federazione Italiana Cineforum); FICC(Federazione Italiana dei Circoli del Cinema); UCCA (Unione Circoli Cinematografici Arci); UICC (Unione Italiana dei Circoli del Cinema)

Il testo integrale del documento è disponibile su: www.senato.it/4328?link_atto=885