Legalizziamo! Una legge di iniziativa popolare per la cannabis legale

La discussione in parlamento del disegno di legge sottoscritto dai circa 300 parlamentari dell’intergruppo Cannabis Legale segna un traguardo storico della quarantennale battaglia antiproibizionista. Non bisogna illudersi, però, che l’obiettivo della legalizzazione sia ormai a portata di mano. È nel momento in cui le conquiste sembrano prendere forma che le resistenze si fanno più dure. La controffensiva proibizionista, infatti, non si è fatta attendere. Il cammino del ddl è stato subito minato da quasi duemila emendamenti e l’imminente ritorno in commissione già prelude al tentativo di depotenziarne gli obiettivi, per dare vita a una soluzione di compromesso. Ovviamente al ribasso. Per scongiurare questo rischio e sostenere il dibattito parlamentare sulla legalizzazione, come Radicali Italiani e Associazione Luca Coscioni – in collaborazione con le più importanti organizzazioni antiproibizioniste italiane – abbiamo lanciato la campagna Legalizziamo! (www.legalizziamo.it) e da aprile raccogliamo in tutta Italia le firme su una legge di iniziativa popolare per la cannabis legale, che segue lo schema di quella presentata dall’intergruppo, ma che fa dei passi in avanti: per esempio sulla decriminalizzazione dell’uso di tutte le droghe che in altri paesi, come il Portogallo, ha dato risultati formidabili in termini di riduzione dell’incidenza di HIV e diminuzione dei consumatori, soprattutto tra i giovani. I costi della guerra – ormai persa – alla droga sono enormi sotto ogni punto di vista, da quello della salute dei cittadini – che acquistando dal mercato illegale non possono controllare le sostanze che assumono – a quello della giustizia: sono quasi 17mila i detenuti reclusi a causa dell’art.73 del Testo unico sugli stupefacenti, che punisce la produzione, il traffico e la detenzione di sostanze stupefacenti. Si tratta del 32% della popolazione penitenziaria: uno su tre, soprattutto giovani. Il mercato della droga, che alimenta organizzazioni criminali e terroristiche, si stima tra i 5,5 e gli 8,5 miliardi l’anno soltanto in Italia, mentre sono 2 i miliardi che spendiadi Riccardo Magi segretario nazionale Radicali Italiani mo ogni anno per le spese di tribunali e operazioni di polizia che riguardano soprattutto il sequestro di cannabis. Insomma, il proibizionismo ha fallito. E a riconoscerlo, con parole molto chiare, sono anche organi istituzionali come la Direzione Nazionale Antimafia, che ha dato parere favorevole al ddl sulla legalizzazione. Con Legalizziamo! vogliamo aiutare il Parlamento a vincere le resistenze di alcune forze politiche, facendo sentire la voce di un Paese ormai pronto per un cambio di rotta. L’Arci può fare molto per far crescere questa voce: promuovendo la raccolta firme nei propri circoli e dando visibilità a questa campagna attraverso i propri canali. Intanto vi aspettiamo tutti il 24 e 25 settembre per i Legalizziamo Days: una mobilitazione straordinaria, con tantissimi tavoli in oltre cento città italiane, per avvicinarci ancora di più al traguardo delle 50mila firme necessarie. Tutte le informazioni sulla campagna e sui punti di raccolta firme sono disponibili sul sito www.legalizziamo.it