RadioCage dopo le aggressioni fasciste avvenute a Lucca nella notte di sabato scorso, pubblica due comunicati stampa, quello dell’Arci di Lucca e quello del Coordinamento Cittadino Antifascista.
Quello che è successo non può certo essere considerato un episodio estemporaneo e neppure pensare che siano fatti da sottovalutare; putroppo si sta assistendo ad uno sdoganamento e ad una minimizzazione di fatti e atteggiamenti che sono di chiara matrice fascista. L’uso della violenza, fisica e verbale, la prevaricazione, l’offesa, l’arroganza, la simbologia iconografica sono tutti segnali e comportamenti che identificano un fascismo che trova margini di manovra e spazi di agibilità.
Di seguito i due comunicati stampa:
ARCI Comitato di Lucca
In merito all’attacco alla birreria Bruton da parte dei soliti noti neofascisti lucchesi, l’Arci di Lucca esprime la propria solidarietà a Sacha Lazzareschi che è rimasto gravemente ferito ad un occhio.
E’ triste constatare come ancora una volta ci si trovi davanti ad un atto di violenza di stampo neofascista ad opera dei soliti personaggi
che da anni dovrebbero soggiornare nelle patrie galere e che invece continuano ad aggirarsi indisturbati per le strade della nostra città.
In queste ore in cui sale e si esplicita l’indignazione di tanti cittadini, rileviamo un solo silenzio assordante: quello del sindaco
Favilla. Probabilmente per lui continuano ad essere delle ragazzate e ci piacerebbe sapere qual è la soglia oltre la quale si può cominciare a
parlare di vigliacche azioni squadristiche. Ci vuole forse il morto?
No caro sindaco, non è più accettabile (e mai lo è stato) che lei si ostini a sottovalutare il fenomeno della violenza neofascista e
neonazista a Lucca. Vogliamo prese di posizione e azioni più forti da parte delle istituzioni. Uniamo dunque la nostra indignazione a quella
dei tanti altri che chiedono che i responsabili di questo vile gesto vengano puniti duramente e alla svelta. Anche noi sottolineiamo il
tragico errore, iniziato con l’ex sindaco Fazzi, dello sdoganamento politico di questo manipolo di fanatici delinquenti che da anni dovrebbe
essere messo fuorilegge semplicemente osservando la nostra Costituzione.
In ogni caso l’Arci è pronta e disponibile ad ogni forma di iniziativa condivisa di mobilitazione antifascista a livello cittadino.
Coordinamento Cittadino Antifascista
I fatti avvenuti nella birreria Bruton nella notte di sabato non sono un caso isolato, un eccesso improvviso di rabbia incontrollata.
Sono, al contrario, l’ultimo episodio di un clima di intimidazione e di violenza che ha progressivamente ripreso vigore ed è tornato a segnare la quotidianità soprattutto della vita giovanile nella nostra città.
Dopo gli avvenimenti del settembre 2007, quando le indagini di polizia e magistratura fecero luce sulla vera natura dei Bulldog e delle connessioni tra questa organizzazione, l’estrema destra ed i numerosi fatti di violenza che si erano verificati, in troppi si erano illusi che si potesse tornare ad una situazione di maggiore normalità.
Così non è stato. I soliti personaggi, prontamente riciclatisi dietro altre sigle, sono tornati ad organizzare le solite scorribande e ad usare i soliti strumenti: minacce, prevaricazioni e violenze. La lista degli episodi è lunga e ben nota.
Lucca è tornata ad essere uno dei punti di riferimento in Italia dei movimenti neonazisti.
La cosa più inquietante è che tutto ciò è avvenuto nella sconcertante acquiescenza dell’istituzione locale. Dalle minacce di morte scritte sui muri, liquidate dal Sindaco come “ragazzate”, al patrocinio concesso dal Comune di Lucca al libro di Andrea Palmeri sul tifo ultras, alla concessione del Foro Boario per un raduno “musicale” di gruppi neonazifascististi, la nostra amministrazione comunale non ha perso occasione per dimostrare la propria “attenzione” a questi personaggi.
Quanto accaduto l’altra notte deve riproporre a tutti la gravità della situazione ed è con estrema preoccupazione che ci rivolgiamo alle istituzioni, alle forze politiche ed alla cittadinanza perché si affermi la necessità di intervenire con rapidità e fermezza al fine di evitare che si possa ripetere la stagione di violenza già vissuta così pochi anni fa.