Per i più lontani la sveglia suona alle 3 del mattino, perché l’appuntamento è alle 5, nei due aeroporti di Cagliari e di Alghero. Comincia così la giornata del 3 febbraio per 100 ragazze e ragazzi sardi, la giornata in cui prende l’avvio la parte più attesa del progetto Treno della Memoria 2012: la partenza per Milano dove si salirà sul treno per Cracovia.
Quando, a fine luglio 2011, abbiamo deciso di provare a misurarci sull’ipotesi di far partecipare per la prima volta anche la nostra regione al Treno della Memoria, ci siamo dati l’obiettivo di costruire una presenza poco più che simbolica, propedeutica all’estensione negli anni successivi.
D’altra parte una assoluta novità per la Sardegna, una situazione finanziaria delle Istituzioni piuttosto difficile e il poco tempo a disposizione rendevano abbastanza complicato puntare ad obiettivi più corposi.
Abbiamo quindi avviato i contatti con le amministrazioni di alcune delle città e delle province con le quali già erano attivi i rapporti, con il risultato di trovare subito un consenso, per certi versi inaspettato, sul progetto.
Dai Sindaci di Cagliari, di Sassari, di Guspini,di Villacidro e dai Presidenti delle rispettive province è venuta subito l’adesione e il conseguente sforzo per trovare le risorse necessarie pur nelle difficoltà del patto di stabilità.
Il numero di 100 partecipanti è stato rapidamente e con una relativa facilità raggiunto, consentendoci di far partecipare al progetto non più una delegazione simbolica ma rappresentativa dell’intera regione.
Ciò è stato possibile essenzialmente per due motivi: il progetto in sé, che fa della memoria e della conoscenza il punto di partenza di un percorso di costruzione di coscienza e di cittadinanza; la conferma del ruolo e dell’autorevolezza dell’Arci, della sua riconosciuta capacità di realizzare percorsi culturali – come quello del Treno della Memoria – che trovano nell’impegno civile e sociale, in particolare dei giovani, il loro fondamentale scopo.
È apparso cioè del tutto naturale che la nostra associazione, che fa della cultura e della conoscenza lo strumento prioritario di animazione sociale, sia partner di un progetto come il Treno della Memoria e ne curi la formazione dei partecipanti.
È stata, per certi versi, anche una piacevole scoperta per noi tutti, perché troppo spesso non abbiamo coscienza piena del ruolo che svolgiamo nelle nostre comunità.
E che ci fornisce nuova linfa per rafforzare il nostro impegno quotidiano, per capitalizzare quei valori che da questa prima iniziativa sono emersi: una grande disponibilità e sensibilità dei giovani verso i temi dell’impegno civile che chiedono solo di essere colti; una rete di relazioni istituzionali, dagli Enti locali al mondo della scuola o a quello delle realtà che si occupano del disagio sociale, capaci di aprire ulteriori spazi di cooperazione, di intervento e di proselitismo alla nostra associazione.
Info: sardegna@arci.it