La Joint Social Conference si riunisce nei prossimi giorni a Bruxelles. La rete europea del dialogo fra i sindacati della Ces e dalla Cgil con i movimenti sociali si concluderà con una tavola rotonda fra società civile, sindacalisti e parlamentari europei per porre le basi di un Summit Europeo Alternativo. Alternativo all’abbandono del modello sociale europeo e alla distruzione di democrazia con cui l’Europa sta rispondendo alla crisi, senza risolverla e anzi aggravandola – come emerge dai dati sul debito pubblico. Società civile e parlamentari si incontrano di nuovo a Bruxelles il 29 e 30 maggio chiamati da Sbilanciamoci e dai firmatari dell’appello Un’altra strada per l’Europa. Il Parlamento Europeo, che era finalmente riuscito a conquistare maggior potere, viene degradato a ruolo consultivo, e neppure obbligatorio, con le modifiche ultime al Trattato. Diventa dunque essenziale l’alleanza fra società civile, lavoratori e sindacati, istituzioni democraticamente elette, enti locali ai quali vengono sottratti diritti, poteri e sovranità. A inizio maggio, sempre a Bruxelles, il tentativo di riconnessione delle agende di società civile prosegue con la tre giorni promossa dal TNI, autorevole centro di studi e ricerche internazionali, e dal Corporate Observatory, l’osservatorio su economia e finanza ai tempi del neoliberismo.
A metà maggio sarà la volta delle mobilitazioni degli indignati a un anno dalla nascita del movimento, e di Occupy Frankfurt, tre giorni di iniziative contro le politiche della Banca Centrale Europea a cui parteciperanno delegazioni di tutta Europa. A giugno invece sarà il turno delle reti di associazionismo europeo, che si riuniscono in Danimarca in occasione della Presidenza Danese: oltre all’Assemblea Generale del Forum Civico Europeo, si terrà un grande forum con 500 delegati associativi di tutta Europa. Poi in molti traverseranno l’oceano per partecipare alla Cupola dei Popoli in occasione di Rio+20. Un enorme evento fuori dall’Europa ma che con le nostre cose ha molto a che fare, visto che la riconversione ecologica dovrebbe essere la ricetta per uscire dalla crisi con più diritti, più democrazia e più benessere.
Un altro salto geografico ci sarà a luglio, per partecipare a Monastir all’evento di lancio del Forum Sociale Mondiale 2013 che si terrà in Tunisia, per la prima volta nella nostra regione mediterranea. L’Arci ci arriverà per mare, con la flottiglia europea per i diritti dei migranti, oltre che con molte altre questioni afferenti a nostri terreni di lavoro.
E così, dopo una stagione impiegata a stringere i fili di un nuovo fronte democratico europeo perché da solo non si salva nessuno, a settembre ci incontreremo a Milano, per il seminario europeo in preparazione di Firenze 10+10, che si svolgerà a novembre nel decennale del primo Forum Sociale Europeo.
Se questo tentativo di riconnessione funzionerà, non si può sapere. Ma che valga la pena provarci, non ci sono dubbi.
Info: bolini@arci.it