martedì 17 aprile ore 12, Teatro Goldoni, Livorno
“Onora i padri”
liberamente ispirato alla fiaba “Hansel e Gretel”
un progetto promosso da Coordinamento Femminile ANPI-ANPPIA e ARCI Solidarietà Livorno in collaborazione con la Direzione della Casa Circondariale di Livorno
con il contributo della Regione Toscana – Progetto “Teatro in carcere”
con il patrocinio di Provincia di Livorno e Comune di Livorno
con la compagnia dei detenuti della Casa Circondariale di Livorno
con la partecipazione delle scuole di danza: Arabesque, Atelier delle Arti, ArteDanza, Ex-it Danza T, Laboratorio di Danza e Movimento
Non si riesce ad essere abbastanza padri ma nello stesso tempo non si può più essere figli.
Abbiamo abbandonato, siamo stati abbandonati.
Vaghiamo nel bosco di Hansel e Gretel senza più trovare la strada, anche perchè il bosco è diventato sempre più vasto ed intricato, e può capitare di perdersi tra banche, santuari del divertimento, agenzie interinali e centri commerciali; così che, dato che comunque la via è smarrita, resta tutto il tempo per fare shopping, distrarci, contrarre mutui o divertirci.
“Onora i padri” è una fiaba.
Come tutte le fiabe scorre su una linea retta, in cui prima o poi tutto torna al suo posto: i genitori abbandonano i figli, i figli si perdono, incontrano il lupo cattivo e lo uccidono, trovano un tesoro e tornano a casa. E vissero felici e contenti.
Ma le fiabe sono anche il luogo dell’eccessivo, del paradossale, del grottesco: il luogo in cui tutto può accadere. Può accadere che l’abbandono dei figli sia istituzionalizzato come misura di contenimento del debito pubblico, può accadere che le briciole lasciate sul sentiero spariscano perchè mangiate da qualcuno che ha perso il lavoro, può accadere che la casetta di marzapane sia la gentile concessione di uno sponsor commerciale.
Così i figli vagano soli nel bosco, in preda a un senso di colpa che viene da prima, mentre i padri sono occupati a sfuggire a debiti e pignoramenti; mentre intorno a loro prende forma un universo allucinato, nel quale si aggirano spiriti di banchieri, streghe mangiabambini che operano con regolare contratto, ricchi possidenti che non riescono a dormire perchè tormentati dalla scelta tra tartine o pizzette per l’inaugurazione di un nuovo locale.
Un’allegra festa sull’orlo del precipizio, ma non c’è niente di cui preoccuparsi, perché in fin dei conti è soltanto una fiaba.