N°14 Referendum caccia in Piemonte: l’Arci sostiene il sì

Il 3 giugno i cittadini del Piemonte saranno chiamati a votare per il Referendum Caccia, per il quale i promotori (fra cui Legambiente, Lipu, WWF) hanno raccolto le firme nel 1987.
Dopo lunga battaglia legale il 9 febbraio il Tar del Piemonte ha ordinato di convocare la consultazione popolare, riconoscendo la Regione inadempiente e condannandola a rifondere le spese legali al Comitato. Arci Piemonte sostiene il SI al quesito referendario che chiede l’abrogazione di alcune parti della normativa sulla caccia, in particolare: la cancellazione dalle specie cacciabili di 25 specie; l’istituzione del divieto di caccia la domenica; l’estensione del divieto sul terreno coperto da neve a tutte le specie; la limitazione dei privilegi concessi alle aziende faunistico-venatorie. Il Referendum non è abrogativo della caccia, restano cacciabili: cinghiale, lepre, fagiano e minilepre; è prevista la possibilità di abbattimenti di controllo, laddove l’eccessiva presenza di fauna selvatica comporti danni alle attività agricole; ma prevede un ridimensionamento dell’attività venatoria proteggendo specie a rischio di estinzione, restituendo ai cittadini la possibilità di frequentare la domenica in sicurezza boschi, campagne, aree naturali della regione.
Info: www.arcipiemonte.it