Chi ascolterà le parole del Presidente della Repubblica sull’importanza della Cultura? Servono subito provvedimenti concreti

Ieri il Presidente della repubblica Giorgio Napolitano ha affermato che le prospettive di un nuovo sviluppo del Paese passano dalla valorizzazione della Cultura. Una dichiarazione importante e autorevole pronunciata alla presenza di molti protagonisti del cinema italiano.

 

Nei mesi scorsi dalle pagine del Sole 24 Ore sono state spese bellissime parole e avanzate molte proposte interessanti per fare delle politiche culturali uno degli strumenti principali per il rilancio del Paese.

Una lettera di ben tre ministri – Profumo, Ornaghi e Passera – inviata al quotidiano li impegnava in un rilancio dell’insieme del settore della cultura, della conoscenza e della ricerca.

 

Ma qual è la realtà del Paese? Quali i provvedimenti del Governo non solo per sostenere il settore ma per trasformarlo davvero in un volano dello sviluppo futuro? Purtroppo la situazione è davvero drammatica. Altri tagli alla scuola in programma, cinema che chiudono, teatri abbandonati, spazi per la cultura in estrema difficoltà, festival artistici che rinunciano, piccole e medie imprese culturali in grande affanno, direttori di musei d’arte contemporanea che bruciano le loro opere per farsi ascoltare!

 

Il mondo dei lavoratori della cultura sta ancora aspettando risposte sull’indennità di disoccupazione, la riforma della Siae commissariata, una legge dello spettacolo che sia davvero a sostegno degli artisti e della cultura diffusa.

 

Siamo di fronte a una vera e propria emergenza culturale, alla quale non ci sembra che il Governo stia dando risposte concrete: nessun progetto di defiscalizzare il settore, nessun provvedimento di sostegno agli enti locali che investono in cultura, ma soprattutto nessun progetto strategico nelle politiche di sviluppo.

 

Qualcuno darà seguito alle considerazioni del Presidente della Repubblica? E’ urgente passare dalle parole ai fatti.