Governo tecnico , errori sociali

di Emanuele Patti

 

 

Mai come in questi ultimi mesi il governo Monti ha mostrato quanto la definizione di ‘tecnico’ sia infondata, e non solo perché la maggioranza che lo sostiene é una solida maggioranza politica. È infatti difficile catalogare come tecnico un Consiglio dei Ministri chiamato a salvare un’Italia alla deriva, ma soprattutto va riconosciuto che l’azione dell’Esecutivo è ispirata da un background culturale importante, fatto di teorie economiche, visioni filosofiche, morali e politiche fortemente radicate in ogni suo componente.

Ed è sulla base di queste legittime visioni che si è modellata l’azione di Monti. In quest’ottica vanno lette anche alcune delle scelte politiche che più ci riguardano, come Arci e come attore sociale di terzo settore.

Sono scelte politiche quelle che stabiliscono che per far fronte alla crisi si prelevi sostanzialmente tra chi meno ha.

Sono scelte politiche quelle che vedono muovere verso la scuola pubblica un ulteriore attacco, che colpisce i diritti di studenti ed insegnanti. Sono scelte politiche quelle che vedono ancora una volta il sociale, cioè il nostro sistema di welfare, sottoposto ad ennesimi tagli che di fatto azzerano ogni tutela, soprattutto a danno dei più fragili, che sappiamo essere, proprio a causa della crisi e delle ricette messe in campo per farvi fronte, sempre di più e sempre più ‘normali’.

La legge di stabilità da poco presentata assesta poi un altro bel colpo al terzo settore, a quel no-profit che, visto colpevolmente solo come erogatore di servizi, per il governo può scomparire insieme a quei servizi che non vengono più finanziati. I corpi intermedi della società vengono infatti percepiti più che altro come un fastidio, data la loro ostinata cocciutaggine nel difendere in forma collettiva, plurale e solidaristica i diritti sociali, culturali e del lavoro. Meglio aver di fronte il singolo cittadino, spesso afono di fronte a queste scelte, nella sua dimensione più privata e individuale, nella sua solitudine disperata.

Inevitabile quindi che molte organizzazioni di terzo settore, tra cui l’Arci, organizzino una mobilitazione per il 31 ottobre, contro i tagli al welfare operati dal governo Monti, nella speranza che, come per la scuola, il segretario del PD Bersani, nostro recente ospite al Consiglio Nazionale, raccolga le voci di chi, se fosse al governo, gli F-35 li lascerebbe volentieri agli appassionati di aeromodellismo.