I circoli Arci di Firenze consegnano le chiavi al Prefetto

A proposito di IMU, no profit e altre storie

 

I CIRCOLI ARCI CONSEGNANO LE CHIAVI!

 

Per una giusta tassazione ed una giusta esenzione

Per lo sviluppo di associazionismo e solidarietà

Siamo Circoli Arci, Società di Mutuo Soccorso, Case del Popolo, associazioni culturali.

280 basi associative diffuse in gran parte dell’area provinciale fiorentina.

Siamo luoghi aperti, dove le persone si incontrano e costruiscono insieme azioni e relazioni. Una rete che organizza ogni giorno centinaia di iniziative e offre tante occasioni di protezione sociale verso i cittadini più deboli. Svolgiamo un ruolo di presidio del territorio, di mediazione dei conflitti sociali, di offerta di ricreazione e cultura: siamo, che si voglia riconoscere o meno, un pezzo fondamentale del sistema del welfare locale. Da sempre, e ancor di più in questi anni, ci siamo impegnati per combattere egoismi ed individualismi.

Abbiamo assistito al dibattito sull’Imu e accettato la nuova disciplina sulla tassazione (e le esenzioni) delle proprietà immobiliari degli enti no-profit.

Sapevamo che il Governo non sarebbe stato tenero, come d’altronde non lo è stato per milioni di cittadine e cittadini, in nome della messa in sicurezza dei conti pubblici. Eravamo consapevoli e convinti che anche a noi sarebbe toccato dare il nostro contributo al risanamento delle finanze statali.

Crediamo però che i criteri con cui si è deciso di calcolare il pagamento dell’IMU per le nostre strutture siano stati davvero ingiusti.

In sostanza le nostre attività (sociali, ricreative, culturali) sono state del tutto

equiparate a quelle prettamente commerciali.

Ci sono giunte cartelle esattoriali di migliaia di euro. In alcuni casi di decine di migliaia di euro.

Le abbiamo onorate, fatta eccezione per quelle che molti Circoli non sono ancora riuscite a pagare a causa delle sofferenze dei loro bilanci (la crisi riguarda tutti, nessuno escluso!).

Molte delle nostre basi associative sono state poste di fronte alla drammatica scelta fra adempiere al pagamento di un’imposta dovuta o cessare la propria attività eliminando servizi di importanza vitale per tanti cittadini e cittadine.

Si tratta di strutture che sono di proprietà dei soci, composte da spazi pensati in un’epoca diversa da quella attuale, spesso grandissime, il cui gruppo dirigente è fatto da centinaia di persone che prestano volontariamente il loro servizio.

Inoltre, l’IMU si è aggiunta a tanti altri obblighi e regolamenti che in questi anni hanno messo in grande difficoltà la capacità dei nostri presidenti di poter esercitare il proprio ruolo serenamente.

Riteniamo inammissibile che anche per il 2013 rimangano in piedi gli stessi criteri che hanno portato ad un nuovo concetto di ‘non commercialità’ delle attività svolte, stravolgendo così la relazione fra attività istituzionali e commerciali degli enti non profit finora consolidata e sancita dalle norme.

I nostri bar sono esercizi molto spesso in rimessa, che svolgono una funzione sociale, sussidiaria e complementare alle attività sociali e istituzionali.

Siamo preoccupati che un secondo prelievo nel 2013 pensato con gli stessi presupposti del 2012 rischi di mettere definitivamente in ginocchio le nostre attività.

Chiediamo che una nuova e giusta configurazione delle esenzioni per il no- profit riconosca il nostro ruolo.

Per questo

sabato 2 febbraio 2013

nel corso della mattinata svolgeremo presidi davanti ai nostri circoli, incontreremo Sindaci e autorità locali.

A Firenze,

ci ritroveremo alle ore 12 in via Cavour 1,

per consegnare al Prefetto di Firenze, rappresentante locale del governo, le chiavi delle nostre strutture.

Un gesto simbolico, come monito affinché il nuovo governo non si spinga a disporre delle nostre strutture come vuole, ma soprattutto riconosca il ruolo fondamentale che il nostro movimento svolge nella provincia di Firenze, così come nel resto del paese.