La rinuncia. Comunicato di Arci Livorno

Comunicato di Arci Livorno

Abbiamo seguito con estremo stupore e sgomento le vicende che hanno portato prima alla richiesta di nomina ad Assessore al Sociale, da parte del Sindaco e dei vertici del PD locale, del nostro presidente Marco Solimano, poi alla sua successiva rinuncia, effettuata a poche ore dal suo annuncio ufficiale in Consiglio Comunale, a passaggio di consegne già avviato.

Appaiono stupefacenti sia le motivazioni che le metodologie che hanno gravato sugli eventi: da una parte pesa la palese imposizione di una scelta su un assetto di giunta locale da parte dei vertici regionali e nazionali di un partito; dall’altra la violenta sovrapposizione di una logica di opportunità elettorale su criteri di valenza, merito e necessità amministrativa.

Noi rispettiamo in tutto e per tutto il punto di vista delle Associazioni dei familiari delle vittime del terrorismo, ma riteniamo che i tempi fossero davvero maturi per permettere a una persona come Marco Solimano, con la sua storia e il suo percorso, d accedere a un mandato amministrativo per ricoprire il quale, come ha affermato il Sindaco stesso, egli appare in questo momento la persona più adeguata nella nostra città per capacità e competenza.

Marco Solimano, lo si è già detto ormai fin troppe volte, ha avuto un ruolo marginale all’interno dell’organizzazione Prima Linea, ha pagato per i suoi errori, ha finito di scontare la sua pena venticinque anni fa, ha intrapreso nell’associazionismo il percorso che tutti conoscono, è stato per dieci anni consigliere comunale DS, è stato tra i fondatori del PD, è Garante dei detenuti del Comune di Livorno, è presidente di Arci Livorno dal 2000 ed è infine stato portavoce della lista “Livorno Città Aperta”, che nel 2009 si è presentata alle elezioni amministrative e ha contribuito all’elezione a Sindaco di Alessandro Cosimi al primo turno.

Evidentemente anche nel centro-sinistra non è ancora completamente maturata la capacità di affrontare in maniera profonda le tematiche che hanno a che fare con la completa riabilitazione dei detenuti per reati politici, e di mettere perciò in campo anche una disponibilità al confronto dialettico con i comprensibili e legittimi punti di vista delle stesse Associazioni dei familiari delle vittime.

Ecco che, in mancanza di questa capacità, un “ex” rischia di rimanere “ex” per sempre, anche ad oltre trenta anni di distanza. La scelta di Marco Solimano di rifiutare l’incarico, l’unica possibile nel clima che si era venuto a creare, sancisce la totale sconfitta del principio di riabilitazione a cui spesso nel centro-sinistra ci si richiama quando nel nostro paese si parla di pena e detenzione, a completo vantaggio di un perbenismo elettorale che nella pratica rischia poi di rivolgersi contro se stesso.

Arci Livorno continuerà ad operare come e più di prima nella logica di produrre opportunità sociali e culturali per tutti i cittadini, soprattutto per coloro cui la società di per sé meno ne offre, nonostante questa triste pagina della politica cittadina lasci nella nostra Associazione una ferita che non sarà facile risanare e la convinzione che all’interno del Partito Democratico ci sia una forte necessità di compiere passi avanti sul piano della tutela dei diritti individuali.

Comitato Territoriale ARCI Livorno – La Segreteria