Cultura è Libertà, una campagna per la Palestina

di Alessandra Mecozzi

Il 10 e 11 gennaio verrà presentata a Roma la campagna per la Palestina Cultura è Libertà! Per arrivarci, quasi un anno di lavoro di un gruppo – adesso costituitosi nella associazione omonima – di persone singole o appartenenti ad associazioni, che hanno preso a cuore l’idea e la sua realizzazione. L’ambizione della campagna è far conoscere la cultura palestinese, le sue creazioni, la sua bellezza e la sua forza, insieme a luoghi della cultura italiana, che mai come oggi versa in cattive acque. Per negligenza, incuria, tagli della spesa pubblica, lontananza…, se è vero che l’Italia è il paese europeo dove si leggono meno libri a testa.

I primi due luoghi scelti a Roma saranno il Museo Nazionale d’Arte Orientale – affascinante, ricco di storia e bellezza, forse non abbastanza conosciuto, e che ringraziamo per la disponibilità; la Casa Internazionale delle donne, risultato del grande impegno negli anni di migliaia di donne, spazio di riflessione, iniziative, cultura.

La Palestina: per questo paese è davvero appropriato il motto ‘cultura è libertà’, dato che anche sotto l’occupazione israeliana di decenni, non è scomparsa la capacità creativa, né della generazione della ‘prima intifada’, né di una generazione che a quel tempo era appena nata. Giovani e giovanissimi, musicisti, artisti, scrittrici e scrittori…, sembra insomma che il cammino tracciato dai e dalle ‘grandi’ di secoli fa continui ad essere percorso, nei territori occupati, in Israele e nella diaspora! Ed è proprio questo filo conduttore alla base delle due giornate romane e dello spirito della campagna, che si svolgerà a Torino, con il programma Palestina raccontata, tra marzo e aprile, a Palermo, a Napoli, con la speranza di allargare molto il perimetro della sua realizzazione.

Ospite d’onore a Roma, insieme ad altre personalità della cultura palestinese e italiana, sarà il Professor Salim Tamari, direttore dell’Institute of Jerusalem Studies (che fa parte dell’Insitute for Palestine Studies con sede a Beirut) e della rivista Jerusalem Quarterly. Storico, scrittore, etnografo, professore all’Università di Bir Zeit, Salim Tamari parlerà il 10 gennaio al Museo d’Arte Orientale, di cultura palestinese e di culture del mediterraneo, dei rapporti tra Gerusalemme, Damasco, Beirut, Alessandria e Cairo. Il giorno successivo saranno al centro della sessione, nella Casa internazionale delle donne, alcune delle figure che lui stesso definisce ‘protofemministe’ in Medio Oriente (Libano, Palestina, Israele).

Il progetto verrà presentato da Wasim Dahmash, oggi professore all’Università di Cagliari, infaticabile diffusore della cultura palestinese. Ci sarà Luciana Castellina, che si fermerà sul rapporto tra cultura e politica, Elisabetta Donini, dell’Università di Torino che, insieme ad Ada Lonni, docente della stessa Università e inventrice del progetto ‘Palestina Raccontata, viaggi dall’occidente, viaggi dell’interno’, ne ha seguito la nascita e lo sviluppo.

‘Palestina raccontata. Viaggi dall’occidente, viaggi dell’interno’ è attualmente il programma più strutturato della campagna Cultura è Libertà. Viene sviluppato il tema del viaggio e del racconto di viaggio nella Palestina storica, articolandolo in tre sezioni ideali: Racconti di viaggio, dalla bibbia alle guide di viaggio palestinesi del XXI secolo, la seconda Viaggi in casa mia, la terza Viaggi solidali. Dei viaggi raccontati nei secoli dai viaggiatori occidentali evidenzia come siano stati un’ottima copertura ideologica di quel processo di manipolazione e scrittura del territorio, nonché di costruzione geopolitica, che l’Occidente ha compiuto attraverso l’uso politico dei luoghi santi.

Nei Viaggi in casa mia la parola, passata ai palestinesi, si riflette sul viaggio che loro stessi spesso compiono sulla loro terra, alcuni per cercare le tracce del loro passato nei luoghi espropriati da Israele, nelle case abbandonate nel 1948; altri su sentieri rurali un tempo frequentati, oggi sfigurati dai segni dell’occupazione (muri, fili spinati, posti di blocco e deviazioni forzate) e spesso inaccessibili.

Il progetto si conclude con una riflessione sui Nuovi viaggi della seconda metà del XX e nel XXI secolo, quando si è aggiunta una nuova tipologia di viaggio, quello che potremmo genericamente definire ‘il viaggio di solidarietà’: nella Palestina occupata, tormentata dalla violenza delle armi, sfigurata dal muro. Un viaggio compiuto da nuovi soggetti: pacifisti, cooperanti, israeliani dissidenti, palestinesi che accolgono.

Sempre il 10 verranno proiettate foto della Palestina, memoria e attualità, come anticipo di una mostra che si aprirà a giugno dal titolo Paesaggi Rinchiusi, di Bruna Orlandi; Giulia Giorgi ,ottima giovane calligrafa, presenterà la sua Mostra di calligrafia araba Le forme della Libertà, che si aprirà a febbraio e sarà, in modo più ampia, a giugno, al Museo d’Arte Orientale, insieme alla mostra fotografica.

Un’immersione nella storia e nella attualità delle donne, del loro segno sulla cultura e sulla politica, si svolgerà il giorno 11 mattina alla Casa internazionale delle donne dove, insieme a Salim Tamari, ci sarà la professoressa Isabella Camera D’afflitto, grande conoscitrice della cultura palestinese di ieri e di oggi, e Luisa Morgantini, infaticabile attivista per la pace e la giustizia in Palestina/Israele, nonché conoscitrice della società palestinese, che offrirà uno sguardo sul movimento delle donne in quella terra, nella storia recente.

Quindi cultura in primo piano e, inevitabilmente, anche politica: un’occasione a cui invitiamo tutte e tutti coloro che vogliono saperne di più, fuori da stereotipi e manipolazioni mediatiche.

http://palestinaculturaliberta.wordpress.com