Basta offese e intimidazioni alla ministra Kyenge

Insulti, intimidazioni, sit in di protesta. Da quando si è insediata al ministero dell’Integrazione non si placano gli attacchi alla ministra Cécile Kyenge. Attacchi sul web, sulla carta stampata, sui muri: quasi tutti a sfondo politico. Non mancano ovviamente le offese personali, come le battute di pessimo gusto del vice presidente del Senato Roberto Calderoli o dell’eurodeputato Borghezio, entrambi autorevoli esponenti della Lega.

Ed è proprio il quotidiano del partito, La Padania, a prendere da giorni di mira la ministra, arrivando a pubblicarne l’agenda in prima pagina,‘informazioni di servizio’ per eventuali contestatori. E il perché di questa vera e propria campagna contro sta nella possibilità che finalmente ci si avvii verso la riforma della legge sulla cittadinanza con l’introduzione dello ius soli.

Ma non solo. È di questi giorni la notizia che i senatori della Lega, mentre l’Aula del Senato riprende l’esame del decreto ‘svuotacarceri’, che prevede anche l’abolizione del reato di immigrazione clandestina, hanno occupato per protesta gli uffici del presidente Grasso a Palazzo Madama.

D’altronde, le elezioni europee si avvicinano e la Lega, bassa nei sondaggi, ha deciso di rispolverare la verve razzista degli anni peggiori.

Per un po’ di voti ci si fa anche immortalare stretti in un abbraccio con Marine Le Pen, leader del Front National francese, che ha costruito le sue fortune politiche sull’odio contro gli immigrati.