Nulla di fatto al congresso Arci Non elegge il nuovo presidente

di Chiara Affronte da unita.it del 16 marzo 2014

Tutto da rifare. Stand-by fino a giugno all’Arci, riunita in congresso a Bologna da giovedì. La più grande associazione di promozione sociale italiana resta senza presidente ma verrà guidata fino a giugno dal numero uno uscente Paolo Beni e dai presidenti dei consigli regionali.

La novità di questa nuova tornata elettorale che prevedeva per la prima volta dalla fondazione dell’Arci due candidature, Francesca Chiavacci e Filippo Miraglia, invece di una condivisa come era stato fino ad ora, non ha portato un risultato condiviso.

Le due anime dell’Arci sono rimaste tali e il dibattito, a tratti anche duro, di questi giorni, non ha portato ad una conclusione concreta. In sostanza non c’è stato accordo sulla composizione del consiglio nazionale che qualcuno voleva fosse eletto con voto segreto.

I due fronti erano entrambi composti da associati convinti che la forza dell’Arci del futuro dovesse stare nei territori: da lì si deve ripartire. La mancanza di accordo, invece era ed è, legata alla funzione nazionale: deve o non deve mantenere un ruolo guida?

Una scelta non da poco perché si tratta di decidere, ad esempio, se adottare criteri qualitativi o quantitativi per decidere quali progetti promuovere. Decisioni che solo con una guida forte e centrale è possibile prendere, secondo alcuni.

Fatto sta che, a fine congresso, restano in stand-by anche i due candidati. E a giugno l’assemblea nazionale si riunirà di nuovo per tentare di ricomporre l’associazione.