Raid israeliani su Gaza, Arci chiede l’intervento della Ue, del governo italiano e delle istituzioni internazionale per fermarli

E’ un appello all’Unione Europea, al governo italiano e a tutte le istituzioni internazionali a intervenire per fermare i raid e l’occupazione israeliana dei Territori palestinesi quello che viene dall’Arci, la più grande associazione italiana di promozione sociale che fa parte della ‘Rete per la pace’ e ha avviato la campagna ‘I Say Palestina’ per tenere viva l’attenzione sulle condizioni di vita dei palestinesi. Ricordando che il 9 luglio di dieci anni fa la Corte Internazionale di Giustizia ha dichiarato il Muro costruito in Cisgiordania illegale ai sensi del diritto internazionale, in un comunicato l’Arci denuncia che ”l’occupazione quotidiana in questi giorni si sta facendo, se possibile, ancora più feroce”.

Il riferimento è alle ”rappresaglie messe in atto dal governo israeliano contro la popolazione civile palestinese” definite ”terribili: arresti (o meglio rapimenti) di massa, bombardamenti in zone densamente abitate, raid in scuole, abitazioni, università, ospedali”. ”E questo avviene nel silenzio assordante della comunità internazionale e degli Stati Uniti”, prosegue l’associazione, che chiede ”all’Unione Europea, al nostro governo e a tutte le istituzioni internazionali di non considerare più Israele al di sopra della legge, di pretendere che cessi immediatamente il processo di colonizzazione a partire dalla demolizione del Muro con cui Israele ha realizzato una annessione di fatto di una parte rilevante di Territori palestinesi, di adoperarsi per la liberazione dei prigionieri politici”.

Inoltre ”insieme alla Rete della pace, di cui siamo parte, rilanciamo l’appello di palestinesi e israeliani che ritengono che la pace sia possibile e necessaria ai due popoli, ma noi come loro siamo consapevoli che non potrà esserci nessuna pace se la comunità internazionale non interverrà e opererà per la fine dell’occupazione e della colonizzazione della terra di Palestina”.