La petizione ‘Stop all’omofobia a scuola.Nessuno uguale tutti uguali.


La scuola pubblica, così come è stata delineata dalla nostra Costituzione, rappresenta il luogo privilegiato in cui riconoscere il diritto di tutti ad essere sostenuti nel cammino verso «il pieno sviluppo della persona umana», attraverso la rimozione degli «ostacoli di ordine economico e sociale», che limitano di fatto «la libertà e l’uguaglianza dei cittadini». Purtroppo in Italia per molti ragazzi e molte ragazze gay, lesbiche, bisessuali e transessuali così non è: la scuola non è un luogo sicuro, un posto dove trovare modelli positivi su cui progettare la propria vita. Anzi, la scuola può rappresentare il luogo in cui essere gay, lesbiche, bisessuali o transessuali significa essere esposti all’insulto, alla derisione, all’isolamento; un luogo in cui si impara che è meglio nascondersi per evitare violenza, bullismo, emarginazione. Le ricerche nazionali e internazionali parlano chiaro: il 4% degli studenti ha subito ripetutamente, con cadenza settimanale, atti aggressivi perché percepito come gay, lesbica, bisessuale o transessuale, soprattutto nel periodo che va dalla terza media al primo biennio della scuola superiore; sono quindi circa oltre 100mila le vittime di bullismo omofobico per anno scolastico.
Per questi motivi le associazioni che presentano questo documento da anni sono impegnate a lavorare con le scuole e nella società per diffondere una cultura del rispetto, per dare visibilità e legittimità all’essere gay, lesbica, bisessuale e transessuale, sottolineando che non
è una malattia, né contro natura o una perversione, ma, come affermato già nel 1990 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’omosessualità è «una variante naturale del comportamento umano», che comporta l’attrazione affettiva e/o sessuale tra individui dello stesso sesso. Chiediamo alle cittadine e ai cittadini del nostro Paese, al mondo della scuola, dell’università, della ricerca e della cultura di aderire al nostro appello affinché la scuola pubblica e laica, nata dalla nostra Costituzione, sia una scuola che includa, aperta alle trasformazioni sociali, un luogo fondamentale per contribuire alla produzione di identità, di tutte le identità: eterosessuali, omosessuali,
bisessuali e transessuali. Una scuola che faccia conoscere i problemi, le persone, le loro storie e le loro risorse, che sappia parlare di questi temi con i ragazzi e con le ragazze ma anche con i bambini e le bambine, trovando il linguaggio adatto per ogni età, anche perché sono sempre più numerose le famiglie formate da persone dello stesso sesso che iscrivono e seguono i propri figli a scuola, che collaborano con il personale scolastico, che partecipano agli organi collegiali e alla vita democratica di questa fondamentale istituzione. Una scuola che sia quindi attenta alla realtà specifica e ai bisogni educativi dei bambini e delle bambine con un genitore omosessuale o con due
mamme o con due papà, affinché non siano essi stessi vittime del pregiudizio omofobico che colpisce i loro genitori. Per tutti questi motivi chiediamo al Presidente del Consiglio e al Governo che sia rafforzata e data piena attuazione alla Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere (2013 -2015), anche nella prospettiva del triennio 2016-2018; chiediamo infine che alla scuola sia data la possibilità di essere nel suo compito educativo uno spazio di elaborazione culturale e sociale che risponda alle esigenze di cambiamento e che contribuisca a quella uguaglianza sostanziale tra tutti i cittadini, di cui il nostro Paese ha tanto bisogno. Le associazioni proponenti: A.Ge.D.O., Arcigay, Arcilesbica, Associazione Radicale Certi Diritti, Equality Italia, Famiglie Arcobaleno, Gay Center Alcune tra le associazioni, i movimenti, i sindacati aderenti:
Amnesty, Anarkikka, Antéros, Arci, Ass. Anddos, Coalizione italiana per i diritti e le libertà civili, Coordinamento nazionale delle Consulte per la laicità delle istituzioni, Edge, Flc Cgil, Ireos, Rete degli Studenti Medi, Rete Genitori Rainbow e moltissime associazioni della comunità LGBTIQ.