La rete Arci dei diritti, un seminario a Salerno

Di Francesca Coleti, Esecutivo nazionale Arci.

Come affrontare il tema dell’accesso ai diritti da parte dell’Arci? Quali pratiche concrete possono sostenere l’impegno culturale e politico dell’associazione? I nostri circoli, le associazioni, i soci, i volontari e gli operatori Arci infatti non costituiscono un semplice movimento di opinione, ma realizzano concretamente e quotidianamente sul territorio pratiche inclusive, tutela e promozione dei diritti, socialità. Come strutturare allora una vera e propria Rete Arci dei diritti, che tenga insieme le dimensioni del lavoro, della cittadinanza, del benessere? Per ragionare e costruire strumenti nuovi e concreti di sostegno ai circoli e comitati e metterli in grado di rispondere ai bisogni sociali e assistenziali delle persone, ci siamo incontrati a Salerno, l’11 e 12 maggio, nell’occasione di uno dei seminari del progetto Riprogettarci realizzato grazie alla legge sull’associazionismo di promozione sociale.

Fino ad oggi l’Arci ha organizzato le risposte ai bisogni socioassistenziali dei cittadini e immigrati in modo separato, per ‘tipologia di beneficiari’. Gli sportelli di consulenza e assistenza legale per gli immigrati sono certamente l’esperienza più diffusa e radicata, che si è avvalsa anche di opportunità come quella delle convenzioni con gli enti di patronato, ma esistono in diverse realtà circoli o comitati impegnati presso uffici dei comuni o province per offrire servizi per l’inclusione lavorativa a soggetti svantaggiati, oppure servizi di accompagnamento ai diritti per i disabili e le persone non autosufficienti, per fare qualche esempio. Oggi la sfida è passare dalla sperimentazione alla infrastrutturazione territoriale. Quindi, se fino ad ora i servizi di accesso ai diritti e prestazioni socio-assistenziali sono stati per lo più erogati per target specifici, dai comitati più che dai circoli, prevalentemente a non soci, è giusto chiedersi se sia possibile e auspicabile cambiare sistema. La proposta lanciata con il seminario, che si avvale del partenariato degli enti di patronato, ed in particolare di CIA e CNA, va quindi nella direzione di unire i diversi target, in quanto tutti portatori di diritti (dai diritti connessi al lavoro all’universalità dei diritti di cittadinanza), rendere protagonisti i circoli, in quanto articolazione associativa che aggrega e offre servizi alle persone, promuovere, attraverso l’accesso ai diritti, la partecipazione e la propensione ad associarsi, in quanto strumento di ‘diritto ai diritti’, reperire risorse – grazie alle convenzioni con i patronati, non vincolate a progetti e di cui i circoli possano disporre liberamente nel modo in cui ritengono più opportuno, ossia senza vincoli di destinazione e rendicontazione. Lo scopo della rete, quindi è quello di creare una vera e propria ‘porta di accesso’ ai diritti per tutti, fornendo informazione, orientamento e accompagnamento alle prestazioni socioassistenziali, ma non solo. Parlare oggi di tutela dei diritti vuol dire anche difendere le persone dallo strapotere delle company, dei monopoli e di un mercato sempre più spregiudicato: energia, acqua, telefonia, assicurazioni, risparmio. Saper leggere una bolletta o difendersi da abusi contrattuali. Con Movimento Consumatori, la rete degli sportelli acquisisce una ‘marcia in più’ per difendere e promuovere i diritti delle persone a tutto campo. Una rete degli sportelli per avvicinare nuovi soci, in particolare delle fasce deboli della popolazione, ma anche fidelizzare quelli già esistenti ampliando i vantaggi a loro riservati con la tessera Arci.

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