Diritti, non privilegi ‘Lei disse sì’ nei circoli e case del popolo grazie ad Arci, Ucca e I wonder pictures

Di Maria Chiara Panesi coordinatrice Nazionale Laicità e Diritti Civili.

Una storia come tante, due persone che si amano e che ad un certo punto del loro percorso decidono di costruire insieme un progetto di vita e di sposarsi, per ‘ufficializzare’ la loro unione agli occhi del mondo intero. Ma in Italia questo non è possibile, per due ragazze che si amano il nostro paese non riconosce diritti. Prende così avvio un progetto cross mediale, un video-blog, che racconta i mesi che precedono il matrimonio di Ingrid e Lorenza ed una pagina Facebook che conta più di 6500 follower e che continua a essere uno spazio di incontro e confronto. Il documentario racconta il lungo viaggio verso la Svezia, terra nordica ma accogliente che garantisce uguali diritti per tutti. Un viaggio divertente, ironico, commovente, che fotografa le diverse tappe di un matrimonio che coinvolge un’intera comunità, dalla scelta degli abiti, al momento del sì e alla festa di nozze. Sono tanti i protagonisti di questo viaggio, in piena luce ci sono Lorenza ed Ingrid, che hanno voluto raccontare la loro scelta ed il loro matrimonio facendolo diventare un vero e proprio manifesto politico, mettendosi a nudo, svelandoci i timori, i desideri, i rimpianti e le gioie di questo grande progetto collettivo. Accanto a loro c’è lo sguardo dei genitori di Lorenza, che raccontano il loro percorso fatto di vicinanza e sostegno, c’è Maria, l’amica che decide di filmare l’intero progetto. Ci sono gli amici che raccontano un grande momento di festa, ci sono i parenti svedesi di Ingrid, che raccontano un’altra normalità, un paese in cui i diritti sono elemento di civiltà. Tanti volti intorno ad un matrimonio che diventa una conquista collettiva, una rivalsa, guardandolo si avverte palpabilmente un profondo senso di giustizia. È una storia coinvolgente, uno straordinario strumento di testimonianza, di riflessione e sensibilizzazione, adatto per rivolgersi al grande pubblico affrontando con delicatezza ed ironia uno dei grandi temi irrisolti del nostro paese. Questa storia vogliamo portarla nei nostri circoli e case del popolo, vogliamo raccontarla ai nostri soci ed insieme a loro parlare di diritti e di diritti negati. «Chi ha paura dei diritti»? Recita un claim molto noto. Perché i diritti possono dirsi tali quando sono universali ed accessibili a tutti, laddove così non è diventano privilegi. Ed oggi in Italia il matrimonio di rito civile, il riconoscimento pubblico dell’affettività ed in particolare le tutele che ne conseguono sono un privilegio unicamente riservato alle coppie eterosessuali. La nostra rete di strutture, di luoghi che promuovono cultura, di volontari e dirigenti impegnati nella tutela e promozione dei diritti è un canale privilegiato per parlare con la gente, per creare intorno al tema dei diritti civili sentimento diffuso e consenso, obiettivo principe per arrivare, tra l’altro, al riconoscimento del matrimonio egualitario. Porteremo Lei disse sì nei nostri circoli ed insieme a noi ci saranno Maria, Lorenza ed Ingrid che hanno realizzato questo progetto, riusciremo a farlo grazie all’accordo siglato tra Arci, Ucca e I Wonder Pictures che permetterà un’ampia diffusione all’interno delle nostre strutture, sostenibile e replicabile.