Più partecipazione, contro inquietudine e sfiducia

Spettacolo alla Casa Circondariale di Livorno

Di Francesca Chiavacci, Presidente Nazionale Arci.

A poco più di una settimana dal voto in alcune Regioni (e in alcuni Comuni) il Paese è più inquieto che mai. Ed anche pieno di ingiustizia, ingiusto. La crisi che continua a mordere è sicuramente il principale fattore che alimenta questa inquietudine. E, come se non bastasse, a fomentarla c’è un intreccio di problemi e questioni, che contribuiscono a tenere alta la tensione. Grandi riforme istituzionali che vengono licenziate frettolosamente, collocate anziché nel dibattito sulla qualità della democrazia in quello su costi e tempi della politica. Il nuovo conflitto nato sulla riforma della scuola che alla sua base ha prima di ogni altra cosa il limite di non essere ancora una volta il frutto di un progetto condiviso con tutti coloro che la scuola pubblica italiana la fanno ogni giorno (studenti, genitori, insegnanti). Un nuovo dibattito scatenato dalla sentenza della Corte Costituzionale sul blocco delle pensioni che si trasforma in continua rissa e che fa perdere il senso vero dell’obiettivo, che deve essere quello di una giusta soluzione di redistribuzione alle fasce sociali più sofferenti. La forza della retorica fascio-leghista che inchioda il Paese sulle paure, sul rigetto dell’altro e gli impedisce di ragionare ordinatamente e approfonditamente su come affrontare e governare il fenomeno dell’immigrazione economica, della protezione umanitaria e del diritto d’asilo per chi fugge dalla guerra e dai regimi totalitari. Questa miscela è quella che ha consentito che ci venissero offerte nello stesso giorno due tristissime cartoline dal paese che non vorremmo. Gli insulti e le offese ad una quattordicenne pisana di origine senegalese per il suo felice percorso scolastico e il fastidio per la lentezza di un gruppo di ragazzi disabili in una biglietteria ferroviaria a Conegliano, in Veneto. La sfiducia genera diffidenza, cattiveria, isolamento, e cioè benzina per la nuova destra xenofoba e razzista italiana e per l’astensionismo. Noi siamo l’Arci, un’associazione che fonda la propria vocazione sulla partecipazione, il nostro ruolo è quello di costruire relazioni, dialogo, di essere ancora casa comune delle sinistre . È anche quello di richiamare la politica a ridurre lo iato tra il dire e il fare, di ricostruire un pensiero critico, di offrire risposte che si ispirino ai valori dell’uguaglianza, della solidarietà, della libertà, della giustizia sociale. Sentiamo e siamo consapevoli dell’appannamento della qualità della democrazia nel nostro paese e di quanto la fiducia in progetti credibili di cambiamento della società sia diminuita vertiginosamente. E attraverso una discussione e un confronto con i soggetti con cui conduciamo battaglie comuni vogliamo nei prossimi mesi rilanciare il nostro ruolo, così come abbiamo fatto anche nella campagna elettorale nelle Regioni in cui si voterà, partendo dai nostri contenuti. In questi giorni pre-elettorali ci sentiamo però prima di tutto di ribadire l’importanza del principale diritto di partecipazione alla decisione che è in capo a cittadine e cittadini di una società democratica, anche e soprattutto nella fase in cui sembra essere definitivamente scomparsa proprio l’idea piu giusta di ‘gestione’ della cosa pubblica. Il 31 maggio, data infelice, si vota. La democrazia e i suoi strumenti di partecipazione sono ancora una volta a disposizione di tutti e di tutte, e disprezzarli non ha mai aiutato nessuno.

“C’è una città come tante. Ricca, avida, opulenta, consumista.
C’è una città come tante. Mal governata.
C’è una città invasa da topi. Topi che non si nascondono, ma escono allo scoperto per mangiarsi tutto.
Il governo non può più far finta di niente e promette “una bella poltrona” nel palazzo granducale a chiunque riesca a liberare la città dalla piaga dei topi.”

Chi volesse partecipare come pubblico allo spettacolo “Topo dopo topo” regia di Lara Gallo e Francesca Ricci, per il giorno 20 dicembre 2023 alle ore 14.00 all’interno della Casa Circondariale di Livorno, dovrà inviare il proprio nome e cognome, luogo e data di nascita al seguente indirizzo mail

prenotazionicarcere@gmail.com

entro e non oltre il 5 dicembre 2023.

I nominativi saranno oggetto di controlli da parte dell’Amministrazione penitenziaria, pena la non possibilità di partecipazione allo spettacolo.

Lasciate ogni smartphone in macchina, oh Voi che entrate.

Condividi