Elezioni in Puglia: partecipazione e confronto costante con i nuovi eletti

Di Davide Giove, Presidente Arci Puglia.

Siamo 20mila, organizzati in centoventi presidi di democrazia e cittadinanza attiva, sei comitati territoriali e un comitato regionale. Siamo qui in Puglia, nel 2015, l’Arci. Viviamo la nostra associazione riuscendo, attraverso essa, a guardare da un osservatorio privilegiato ciò che accade nelle azioni e nelle sensibilità di questa grande Regione dell’Italia, dell’Europa e del Mediterraneo. È sulla base di questa esperienza, di questa missione, che sentiamo di poter affermare che oggi viviamo una Puglia molto diversa rispetto a quella di soli dieci anni fa. Ai decisori politici di questa stagione riconosciamo il merito di aver saputo fornire delle risposte. Oggi, però, riteniamo fondamentale formulare una domanda nuova! Perché sono esse, le domande, se sbagliate, a comportare risposte altrettanto ingiuste. Già in occasione delle primarie del centrosinistra ritenemmo giusto invitare dunque i nostri territori e la nostra base associativa alla partecipazione alla consultazione, ognuno secondo la propria sensibilità e nel rispetto delle scelte di ciascuno. Ai tre candidati delle primarie proponemmo nove punti, rispetto ai quali dichiarammo cosa di buono c’è stato e cosa si può e si deve a nostro avviso migliorare nelle politiche regionali, dalla cultura alle politiche giovanili, dall’ambiente all’accoglienza e integrazione dei migranti, dal welfare ai diritti civili. Abbiamo salutato con favore la scelta del vincitore, Michele Emiliano, di intraprendere un interessante cammino partecipativo per l’individuazione delle priorità di programma. Tra le migliaia di cittadini coinvolti nelle consultazioni per la stesura del programma ci sono stati tanti nostri militanti e diversi dirigenti locali, provinciali e regionali, il cui prezioso contributo ha inciso nei contenuti di una scrittura dal basso i cui primi esiti ci soddisfano. Porre al centro la partecipazione è di certo un primo importante passo per il governo di una Regione che ha nelle sue corde la capacità della società civile di riunirsi in forme organizzate, forme di cui l’Arci è espressione vitale e forte. Il decennio a guida Vendola ci lascia in eredità una Puglia di cui essere fieri, una regione in grado di elaborare politiche innovative a partire da intuizioni in alcuni casi inimmaginabili fino a qualche tempo prima. Compito del nuovo governo sarà quello di rinnovare questo slancio e migliorare tutti gli aspetti perfettibili delle politiche che abbiamo conosciuto. A partire da quello che per noi è l’aspetto più impellente: sottrarre il cittadino a quei moti di ventre che, se ignorati o addirittura cavalcati, producono giochi al ribasso quando non veri e propri mostri. Favorire i percorsi di cultura, educazione popolare, contrasto alle povertà, tutela dei luoghi, accoglienza e rifugio, incontro intergenerazionale ed interculturale nei valori fondanti del vivere democratico: questi gli obiettivi ambiziosi che spettano ad un governo progressista della Puglia; obiettivi raggiungibili solo attraverso un’interpretazione paziente ed attenta dei principi di sussidiarietà. Il nostro sostegno, nei territori, andrà alle liste ed ai candidati ‘presentabili’ a cui affideremo non solo il governo della Regione Puglia, ma l’onere del dialogo e del confronto continuo per i prossimi cinque anni.