Una serata speciale per la conclusione di Astradoc-Viaggio nel cinema del reale

Di Roberto D’Avascio, presidente Arci Movie.

Si conclude questo fine settimana, con una serata speciale di cinema, l’edizione 2015 di Astradoc – Viaggio nel cinema del reale, storica rassegna sul documentario d’autore a cura di Arci Movie e Parallelo 41, in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli Federico II. La rassegna è partita lo scorso gennaio, con oltre 30 titoli programmati, molti dei quali in anteprima nazionale a Napoli, accompagnati quasi sempre in sala dagli autori, spesso amici dell’associazione. Si sono avvicendati quest’anno nella sala del cinema Astra di Napoli registi importanti del cinema documentario contemporaneo, da Antonio Augugliaro a Rehad Desai, da Eleonoar Danco a Gaetano Dio Vaio, fino a Antonietta de Lillo, Leonardo Di Costanzo, Alain Margot e Cecilia Mangini. Astradoc si è confermato quale punto di riferimento in città, e non solo, per gli appassionati del genere e per il pubblico sempre più numeroso. L’edizione di quest’anno, la sesta, si chiude venerdì 29 maggio 2015 con un evento speciale che festeggia la chiusura della stagione. Si partirà con la proiezione del film La musica provata di Emanuele Sana, tratto dal libro omonimo di Erri De Luca che sarà presente in sala per incontrare il pubblico e raccontare il suo rapporto con la musica, la musica della scrittura, ma anche quella che si ascolta, che colma le nostre giornate, la musica che si canta. Questa ‘musica provata’ comincia sui banchi del liceo con il celebre invito omerico alla Musa ‘Cantami o diva del Pelide Achille’, con la Napoli delle canzoni ottocentesche, con Ciccio Formaggio, con le incisioni beethoveniane di Arturo Toscanini, e prosegue dentro i canti di Pete Seeger negli anni sessanta, Il disertore di Boris Vian, le canzoni scritte o rimaneggiate insieme all’amico Gian Maria Testa, l’armonica di Mauro Corona. Ci sono le bombe di Sarajevo e la memoria dei canti della fatica, quelli legati alla terra, quelli legati al lavoro operaio, c’è la voce cristallina di Antonella Ruggiero, e quella di Noa. C’è il Mediterraneo. C’è tutta una vita che prova a intonare la voce. La serata continuerà con l’attrice e regista Valentina Carnelutti, che presenterà il suo pluripremiato cortometraggio ReCuiem, che risponde alla domanda di una mamma sola con due bimbe piccole: «che ne sarebbe delle mie figlie se morissi adesso». Leo e la sorellina Annetta si svegliano al mattino, la loro mamma Emma dorme ancora nel suo letto. O forse no. Trascorrono da soli l’intera giornata. Fanno colazione, confusione, giocano. Aspettano, provano la loro vita senza la mamma. Fino all’arrivo della nonna e di Gabriele, il fidanzato di Emma. Fino a quando, con gli adulti e con le parole, l’ambiguità si scioglie, e, a suo modo, ciascuno va incontro alla sera. La serata si concluderà con la proiezione dell’atteso Is the man who is tall happy: a conversation with Noam Chomsky di Michel Grondy che attraverso illustrazioni, fantasiose tecniche d’animazione e riprese in 16mm, anima una conversazione con Noam Chomsky, professore del MIT di Boston, libero pensatore e padre della linguistica moderna.