La musica come arte di resistenza

Spettacolo alla Casa Circondariale di Livorno

A Roma il 27 giugno concerto di Giovanna Marini a sostegno del progetto ‘Liutai a Gaza. La musica al lavoro contro la distruzione’.

La musica come arte di resistenza è una definizione della Scuola di Musica palestinese ‘Al Kamandjati’, presa dal film Just Play di Dimitri Chimenti, perfetta anche per il gran concerto di Giovanna Marini con il coro e la banda della scuola di Testaccio. Il concerto si svolgerà sabato 27 giugno nel bellissimo parco di Roma dentro cui si trova Villa Osio, bene confiscato alla mafia, oggi sede della Casa del Jazz. Il concerto è organizzato dall’associazione Cultura è Libertà che coordina l’omonima campagna per la Palestina, in collaborazione con la Casa del Jazz e con Libera. Le generosità della cantante e dei musicisti, che si esibiranno gratuitamente, consentendo così l’ingresso libero con sottoscrizione, contribuirà a sostenere il progetto Liutai a Gaza, la musica al lavoro contro la distruzione, e in particolare l’acquisto degli strumenti da lavoro per un laboratorio di riparazione e costruzione di strumenti musicali a Gaza. La storia del progetto e del suo perché la racconta Ramzi Aburedwan, il direttore della scuola di musica palestinese Al Kamandjati. «La Palestina era molto conosciuta negli anni ‘40 per il suo ensemble musicale Here is Jerusalem, composto da grandi poeti, compositori e musicisti che ne arricchivano la vita musicale. Purtroppo con l’occupazione l’attività musicale cominciò a scomparire dalla società. Poi, lentamente, negli anni ’90, con gli Accordi di Oslo, sono riprese alcune iniziative. Ma la musica era ancora considerata un lusso…. Per questo l’associazione Al Kamandjati ha cominciato a lavorare per renderla ‘bene comune’ e in questo modo una larga parte della società palestinese, soprattutto quella più marginalizzata, dei campi profughi e dei villaggi, ha potuto avere accesso alla musica. Questo gran lavoro dal basso ha contribuito a cambiare il punto di vista della società palestinese sull’importanza della musica e della cultura. Sono nate istituzioni e gruppi musicali, ma mancavano le professionalità per costruire e riparare strumenti musicali. Così Al Kamandjati dal 2006 ha cominciato, anche rivolgendosi a musicisti e tecnici di altri paesi, un’attività di formazione di giovani per costruire e riparare strumenti musicali ad archi, fiato e pianoforte». Gaza è rimasta però tagliata fuori da questa formazione. Quando lo scorso novembre abbiamo incontrato Ramzi a Ramallah, dove ci ha parlato della necessità di portare Al Kamandjati anche a Gaza, abbiamo deciso di promuovere come campagna Cultura è Libertà un progetto preparato da Al Kamandjati per creare anche lì un laboratorio di formazione lavoro volto a costruire le professionalità necessarie, attraverso l’insegnamento di chi già si era formato in Cisgiordania. L’idea che, in una terra tanto tormentata, la musica potesse svilupparsi contro la distruzione, ci è sembrata molto importante. Il laboratorio all’inizio impiegherà 6 apprendisti e sarà a disposizione di tutte le persone e le istituzioni musicali che ne abbiano bisogno. Poi, grazie al progetto Liutai a Gaza, potrà diventare punto di riferimento in tutto il territorio. Il progetto è stato presentato a Roma in marzo alla Casa del Jazz con la proiezione del film Just Play, prodotto da Al Kamandjati e diretto dal regista Chimenti, che ci conduce attraverso La musica come arte di resistenza, dalla porta di Damasco in Gerusalemme, ai checkpoint israeliani!

“C’è una città come tante. Ricca, avida, opulenta, consumista.
C’è una città come tante. Mal governata.
C’è una città invasa da topi. Topi che non si nascondono, ma escono allo scoperto per mangiarsi tutto.
Il governo non può più far finta di niente e promette “una bella poltrona” nel palazzo granducale a chiunque riesca a liberare la città dalla piaga dei topi.”

Chi volesse partecipare come pubblico allo spettacolo “Topo dopo topo” regia di Lara Gallo e Francesca Ricci, per il giorno 20 dicembre 2023 alle ore 14.00 all’interno della Casa Circondariale di Livorno, dovrà inviare il proprio nome e cognome, luogo e data di nascita al seguente indirizzo mail

prenotazionicarcere@gmail.com

entro e non oltre il 5 dicembre 2023.

I nominativi saranno oggetto di controlli da parte dell’Amministrazione penitenziaria, pena la non possibilità di partecipazione allo spettacolo.

Lasciate ogni smartphone in macchina, oh Voi che entrate.

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