Di Valentina Itri, ufficio Immigrazione Arci Nazionale.
Il 2 luglio Firenze ha ospitato il primo seminario intensivo sulla prevenzione e il contrasto dell’hate speech online previsto nell’ambito del progetto europeo Prism. Organizzato da Carta di Roma, partner del progetto, il seminario ha coinvolto numerose testate giornalistiche e numerosi esperti che hanno offerto una panoramica del fenomeno sui social media italiani ed europei e che hanno stimolato una riflessione di più ampio respiro sulle nuove manifestazioni di odio e quindi di discriminazione nello spazio online. A sette mesi dall’inizio del progetto, entrano nel vivo le attività di monitoraggio, denuncia e contrasto dell’hate speech nei cinque paesi europei coinvolti: Italia, Spagna, Francia, UK e Romania e lo fanno attraverso un fruibilissimo e funzionale sito web: www.prismproject.eu. Le parole sono armi, questo lo slogan scelto per promuovere una maggiore consapevolezza sull’uso che si fa dei social media e per avviare un processo di responsabilizzazione di tutti coloro che, per dolo, per ignoranza o semplicemente per ingenuità, credono che dietro a schermo e tastiera si possa dire qualsiasi cosa in qualsiasi forma. Hate/Love, Odio/Amore: questa la dicotomia richiamata per coinvolgere gli utenti a segnalare, e quindi a caricare direttamente sul sito, i post, i commenti, le notizie che incitano all’odio ma anche a promuovere tutti quelli che partecipano alla costruzione di una visione solidale, civile, etica e rispettosa dei diritti umani. Prism intende scaricare le armi dell’odio e caricare in rete i valori positivi (upload) molto più di un blog; non solo un sito, ma uno strumento, un weapon buono con cui si può non solo studiare il fenomeno, ma agire: coinvolgendo il popolo della rete e la società. Uno strumento dal quale partire e grazie al quale prendere posto nella frontiera antirazzista online: questa la riflessione che i comitati Arci presenti il 3 e 4 luglio alla Summer School sull’antirazzismo tenutasi al Meeting Internazionale di Cecina (Li) hanno accolto e declinato. Le categorie spazio tempo sono saltate. L’hate speech corre e noi non dobbiamo rincorrerlo bensì farci trovare sulla strada e impedirgli di continuare!