L’esperienza del campo di Ventimiglia

Di Matteo Lupi, Arci Imperia e coordinatore campo della legalità e Ventimiglia.

Ventimiglia, città di mare e di accoglienza, città di mafiosi e di storie di buona politica, città di vive tradizioni mutualistiche, ha ospitato la terza edizione dei campi antimafia promossi da Arci Imperia, Spi Cgil, in collaborazione con Libera e Spes Auser Onlus, associazione di volontariato di genitori e amici di portatori di handicap. Nel clima, ancora teso, dell’emergenza profughi alla frontiera italo francese, ha preso il via un’edizione particolare dei campi antimafia. Al campo hanno partecipato 7 giovani provenienti da Livorno, Torino, Milano ed Udine, seguiti da una coordinatrice arrivata dalla vicina Imperia. Legalità, Costituzione, Resistenza A ponente, tra mare, monti ed integrazione sociale, questo il tema scelto dall’organizzazione. Nel settantesimo anniversario della Liberazione, i promotori hanno deciso di invitare i giovani partecipanti a riflettere ed impegnarsi sui temi della Resistenza e della Costituzione, attraverso l’incontro con i testimoni della lotta di Liberazione e rappresentanti di quelle forze sociali che con il loro operato hanno offerto un esempio concreto di resistenza all’arroganza della malavita, infiltratasi nel Ponente, al punto da provocare la decisione ministeriale di sciogliere per infiltrazione mafiose due importanti amministrazioni comunali. La visita al Casone dei Partigiani del Faudo, l’incontro con l’Anpi al Museo della resistenza di Arzene hanno consentito di ragionare sul tema della memoria e dei valori della Costituzione italiana, così messi a dura prova dalle recenti riforme legislative. Due fuori programma hanno reso certamente più speciale il soggiorno dei ragazzi in Liguria. L’incontro con Luigi Ciotti, fondatore di Libera, avvenuto nella serata del 9 luglio a Riva ligure, e la partecipazione in diretta alla trasmissione Ballarò di martedì 7. La trasmissione condotta da Massimo Giannini si è collegata 2 volte in diretta con la sede dei campi della legalità di Ventimiglia. Grazie alla collaborazione con l’ufficio stampa dell’Arci, si è realizzato il collegamento diretto con lo studio di Roma insieme all’inviata Rai Francesca Fagnani ed all’esterna 1 di Torino. Vittorio, Rita, Giacomo, Matteo, Elena, Luciano, Jacopo, Francesco hanno potuto interagire con lo studio e trasmettere un messaggio di speranza: il campo che unisce, un’esperienza di volontariato e di legalità che, lo auspichiamo, permetta a questi giovani di sviluppare il germe della cittadinanza attiva e della democrazia partecipata. L’esperienza di formazione, condivisione di conoscenze e lavoro pratico che si è realizzata in questi campi, svolti tra esperienze di agricoltura sociale, assistenza ai disabili ed incontri culturali è un enorme patrimonio di relazioni, un modello di forme concrete di partecipazione, che ci consente ancora di sperare in una comunità capace di creare resistenze all’infiltrazione criminale dei territori. Commentano i partecipanti: «Abbiamo avuto modo di lavorare, discutere, confrontarci, conoscere esperienze di sviluppo alternativo, goderci il sole e le feste della Riviera, comprendendo sino in fondo come sia possibile, attraverso il riconoscimento delle diversità, creare i presupposti per una cittadinanza più libera e responsabile».