Di Walter Massa, coordinatore nazionale Arci Immigrazione e Asilo.
Ci sono momenti in cui siamo ancora più orgogliosi di sentirci militanti dell’Arci. Questo, credo, sia uno di quelli. Ciò non significa, purtroppo, poter agire in piena armonia con ciò che circonda, ma, al contrario, sentire tutto il peso di una ‘navigazione’ contro corrente. Questa estate ne è stata la riprova, però possiamo dire che l’Arci c’è in moltissimi luoghi dove il conflitto sull’accoglienza è forte o delicato. E soprattutto ci siamo mettendo in campo azioni di accoglienza che diventano buone prassi. Come presidenza nazionale abbiamo provato a fare il punto sul nostro impegno con l’obiettivo di mettere a ‘sistema nazionale’ quella che si è rivelata una radicata rete di accoglienza. Proviamo a mettere insieme alcuni numeri per dare un’idea dell’impegno dell’Arci, premettendo che secondo noi il modello di accoglienza da perseguire è quello dello SPRAR, un mix virtuoso tra scelta volontaria dei Comuni e attiva collaborazione con le organizzazioni sociali. E quindi peroriamo l’idea di accoglienza diffusa, sostenendo l’Anci nel tentativo di aumentare i comuni da coinvolgere. Ad oggi l’Arci gestisce nella rete SPRAR 1.936 posti su un totale di 21.000, di cui 1.779 posti ‘ordinari’, 148 ‘Minori non accompagnati richiedenti asilo’ e 5 posti ‘disagio mentale’. Operiamo con 12 comitati regionali, coinvolgendo nella gestione diretta 30 comitati territoriali e 1 comitato regionale. Al sistema SPRAR è collegata anche l’accoglienza di cittadini afghani, collaboratori della missione italiana ISAF, che vede impegnati 4 comitati territoriali per un totale di 40 persone. Entro il mese di ottobre 2015 si aggiungeranno altre 55 persone che verranno accolte in parte presso altri comitati e in parte da comitati già coinvolti. Vi è infine l’attività di accoglienza legata al sistema prefettizio (CAS/Mare Nostrum). Una rete di prima accoglienza che ci vede impegnati in un monitoraggio non semplice come ufficio immigrazione nazionale. Non abbiamo invece ancora i dati sul nostro impegno negli Hub regionali. Un impegno molto forte dunque, che ci permette di essere un soggetto credibile anche sul piano politico. Svolgiamo un ruolo nazionale importante sia nel Tavolo Asilo, al quale partecipano le principali organizzazioni nazionali operanti in quest’ambito, sia nelle relazioni istituzionali. Sia il Servizio Centrale e l’Anci, che il Ministero dell’Interno e l’Unhcr, ci considerano da anni – insieme alla Caritas – il principale protagonista della rete d’accoglienza e degli enti di tutela. Ne è una riprova il fatto che, insieme a Caritas, rappresentiamo le organizzazioni del Tavolo Asilo presso il tavolo di coordinamento nazionale presieduto dal Ministero dell’Interno. Va infine ricordato il ruolo di servizio che l’Arci nazionale ha svolto in questi anni per garantire uno sviluppo di questa attività sul territorio anche attraverso iniziative specifiche come il Numero Verde nazionale.