Una delegazione dell’Arci, con la presidente nazionale, il 19 settembre in Grecia

Di Raffaella Bollini, relazioni internazionali Arci.

Sta ricominciando a darsi una mano la parte buona dei popoli d’Europa, a riconoscersi e aiutarsi l’un l’altro. Finalmente, dopo un lungo periodo, quando la crisi ci è caduta addosso e in tutta Europa ci siamo rinchiusi nei nostri confini, cercando di resistere ciascuno a casa sua. I giovani di Austria e di Germania vanno avanti e indietro a prendersi i richiedenti asilo rinchiusi dietro al muro fascista d’Ungheria o in marcia lungo la rotta balcanica. Le piccole associazioni serbe, macedoni, bulgare e ungheresi fanno quello che possono per dare aiuto. Si preparano le carovane che dalla Spagna e altri paesi arriveranno a Bruxelles dal 15 al 17 ottobre contro l’Europa della vergogna, che prova ad ammazzare la Grecia e non fa niente contro Orban. Anche la nostra campagna di solidarietà con i centri di mutuo soccorso in Grecia sta andando bene. Sabato prossimo, con la presidente Francesca Chiavacci e Greta Barbolini, entreremo nella seconda fase: consegnati i primi 30mila euro, la raccolta di fondi prosegue e partiranno anche i gemellaggi con strutture del territorio. Incontreremo fra gli altri Theano Fotiou, esponente della società civile, responsabile di Solidarity for All sin dagli esordi, poi ministra per gli affari sociali del governo Tsipras. Incontreremo Myrtos Bolota, che coordina Solidarity for All. E Haris Golemis, della Fondazione Poulanzas, fra gli animatori della rete europea di solidarietà. Saremo in Grecia alla vigilia delle elezioni, così come altri movimenti sociali europei: perché, nella sua autonomia, la società civile democratica europea sa bene quanto contano queste elezioni, per fare più forte l’Europa dei diritti e della dignità contro quella dei muri e dei fascisti.