Di Walter Massa, coordinatore Arci immigrazione ed Asilo.
Sono state due giornate utili e importanti per l’Arci quelle passate a Pozzallo la scorsa settimana. Due giornate di incontri, sopralluoghi, visite in vista di una possibile seconda edizione del nostro Festival Sabir. È stata pure l’occasione per capire (e vedere) dove è ubicato il Centro di Primo Soccorso e Accoglienza (CPSA) in procinto di trasformarsi in uno dei cinque Hot Spot che l’Italia deve ospitare secondo i recenti accordi comunitari. Una questione non secondaria per noi, com’è facile intuire. Abbiamo trovato una città e un’amministrazione comunale molto disponibile, onorata di ospitare un evento di questo tipo e desiderosa di poter comunicare positivamente questo lavoro di accoglienza dei ‘più fortunati’ che affrontano il Mediterraneo in cerca di un futuro migliore. Una accoglienza quasi ‘scontata’ per una città di marittimi, di uomini e donne che proprio col mare hanno costruito le loro vite. Pozzallo può essere l’occasione per un salto di qualità del festival Sabir, sia nella direzione di rendere più incisiva e visibile una proposta per il Mediterraneo di cui in tanti sentiamo il bisogno, sia per dare un’occasione alla cittadinanza di Pozzallo. Quest’ultimo non è un aspetto da sottovalutare e l’esperienza fatta a Lampedusa, in occasione della prima edizione di Sabir, ce lo ha dimostrato. Parliamo di intere comunità che improvvisamente si ritrovano catapultate sul piano mediatico, spesso malamente e altrettanto spesso senza nemmeno un reale coinvolgimento. L’Arci, anche su questo piano, può fare un lavoro utile di promozione sociale che in questo caso si deve sposare con la buona accoglienza e con la cultura. Questa può essere la forza di Sabir e, forse, solo da qui può passare quel mondo più giusto che auspichiamo da tempo. Ci siamo ritrovati in sintonia anche su questo tema con l’Amministrazione di Pozzallo, Sindaco Ammatuna in testa. Ci siamo detti a più riprese che questa alleanza del fare e promuovere cultura, tra Enti Locali e associazionismo, può essere lo strumento per arginare la deriva razzista e intollerante che si aggira per il nostro Paese. Appuntamento, quindi, per tutte e tutti a Sabir la prossima primavera!