Attualità dei valori antifascisti: Arci Bari lo dice con l’arte

a cura dell’ufficio stampa Arci Bari.

La storia antifascista di Bari è tanto straordinaria quanto sconosciuta: una catena di eventi mitici e incredibili, decisivi per la storia d’Italia e d’Europa, che tuttavia non compaiono nei libri di storia né nelle sceneggiature di grandi film di guerra. Una storia ingiustamente invisibile, di partigiani bambini, di combattimenti fatti anche con pentole e ferri da calza, di tantissimo sangue innocente versato; un capitolo importantissimo dell’antifascismo italiano occultato in maniera premeditata da una spessa coltre di oblio, che dall’anno scorso Arci Bari si è riproposta di riportare alla luce con una serie di azioni culturali e politiche, allo scopo riaffermare l’attualità dei valori della Resistenza e rendere giustizia alla storia democratica e antifascista di una città che della Resistenza è medaglia d’oro al valore civile. Il calendario delle ricorrenze antifasciste baresi è assai lungo; ad aprirlo è certamente la data del 26 luglio 1943, con la strage di via Dell’Arca, ma una data forse ancor più simbolica è quella del 9 settembre 1943, quando gli abitanti di Bari vecchia cacciarono i militari tedeschi dalla città con l’insurrezione popolare che fece di Bari la prima città liberata d’Italia. Ed è proprio il 9 settembre, data che segna simbolicamente l’inizio della Liberazione (che si compirà definitivamente il 25 aprile del 1945), la ricorrenza scelta da Arci Bari per presentare e inaugurare un’istallazione pubblica itinerante a tema. Dopo Trama Resistente realizzata l’anno scorso dal collettivo Yes we knit e dedicata al coraggio delle donne di Bari vecchia, quest’anno è la volta di Partigiani silenziosi, istallazione realizzata dal maestro Antonio Prima. L’opera, che declina il tema della ‘scelta partigiana’, rappresenta una finestra – punto simbolico da cui guardare il mondo, prospettiva particolare di chi decide per la scelta partigiana – con un drappo bianco e un velo rosso a rappresentare la bellezza e il sacrificio. Chi vorrà guardare da quella finestra compiendo la scelta partigiana, lascerà poi una traccia scrivendo cosa ha visto affacciandosi. «Quello della scelta partigiana – ha detto il presidente di Arci Bari, Luca Basso – è un tema fondamentale per l’Arci. Cosa trasforma una persona in partigiano se non il punto di vista da cui sceglie di guardare il mondo? Essere partigiani significa entrare in sintonia con la parte più fragile dell’umanità, trovare intollerabile ogni ingiustizia e insostenibili l’indifferenza e l’inazione. Ringrazio di cuore il maestro Antonio Prima per avere accolto l’invito di Arci Bari e di averci regalato un’opera semplice e potente al tempo stesso». L’istallazione verrà esposta nelle prossime commemorazioni antifasciste baresi; sarà possibile vederla il prossimo 28 novembre in occasione della commemorazione dell’assassinio di Benedetto Petrone, giovane militante comunista ucciso nel 1977 da una squadraccia di esponenti del MSI.