Storica vittoria dei movimenti per l’acqua e i beni comuni

Di Filippo Sestito, coordinatore Ambiente e Difesa del Territorio.

L’Europa dei popoli è riuscita a far sentire la sua voce grazie all’azione svolta dai movimenti, dalle associazioni e dalle forze politiche di sinistra che, costruendo relazioni, legami sociali e prospettive comuni che vanno al di là dei singoli confini nazionali, hanno obbligato le Istituzioni europee ad impegnarsi formalmente per la tutela di diritti fondamentali come quello all’acqua pubblica. È storica, infatti, la vittoria dei movimenti che da anni si battono per il diritto all’acqua in tutta Europa che, grazie alla campagna Right2water e tramite una ECI (European Citizens’ Initiative), con la quale sono state raccolte oltre un milione e 800mila firme, hanno ottenuto un risultato straordinario. Lo scorso 8 settembre, infatti, il Parlamento Europeo di Strasburgo ha approvato una relazione improntata proprio sul tema del diritto umano all’acqua presentata dalla parlamentare irlandese del GUE, Lynn Boylan. La risoluzione approvata, oltre a mettere in chiaro che l’acqua è un bene pubblico fondamentale per la dignità umana e che quindi non può essere trattata come merce, chiede di contrastare la privatizzazione dei servizi idrici e di escluderli dai negoziati sul TISA e sul TTIP, il trattato di libero scambio fra Stati Uniti e Unione europea. L’acqua è un bene comune universale, fuori dalle logiche del mercato. Aspettiamo adesso di capire in che termini la Commissione Europea terrà conto di questo pronunciamento, sperando anche che la politica italiana e gli amministratori locali diano un contributo concreto per la gestione pubblica e partecipata di un bene comune come l’acqua.