Una mappa dell’Europa Solidale

A cura dei volontari Servizio Civile Arci Immigrazione, progetto antenne antirazziste.

È stata lanciata a metà settembre la mappa dell’Europa Solidale, voluta da Arci Immigrazione e tuttora in sviluppo. La mappa Interattiva segnalerà molte delle iniziative di solidarietà ai migranti e ai richiedenti asilo che tanti nostri concittadini europei stanno mettendo in moto in questo momento cruciale della loro storia. La partecipazione che vogliamo raccontare svela una solidarietà dalle mille forme, una chiamata all’azione e alla testimonianza a cui hanno risposto tantissime realtà differenti: dai sindacati alle Ong, dalle istituzioni alle realtà autonome dei conflitti sociali, dalle forze politiche alle tifoserie. Nel mese di settembre infatti la partecipazione civile ha riempito centinaia di piazze, a Parigi, a Londra come a Palermo o a Friburgo, ha raccolto fondi consistenti, come nel caso dell‘iniziativa lanciata da SOS Mèditerranèe, che ha raccolto 180mila euro per l’acquisto di una nave destinata al salvataggio dei profughi del Mediterraneo, oppure è esplosa fiera e allegra nelle curve degli stadi a Perugia, ad Amburgo o a Londra. Guardando le iniziative riportate però, è evidente che questa mobilitazione così plurale e spontanea è portatrice di alcune linee guida comuni a tutti i suoi partecipanti: innanzitutto il concetto di una casa europea, contrastante con quello di fortezza, e poi la convinzione che il fenomeno di migrazione forzata a cui sono costrette migliaia di persone in fuga verso l’Europa non sia una minaccia alla storia e alla cultura del nostro continente, ma ne faccia parte in pieno. Il nostro passato, anche quello recente, è stato segnato da moltitudini che scappavano e moltitudini che accoglievano. Afferma, ad esempio, Justo Rodriguez Braga, segretario dell’Unión General de Trabajadores delle Asturie, presente alla Marcha Asturiana por l@s refugiad@s: «L’asturiano deve ricambiare la sensibilità che una volta hanno avuto persone di altri paesi con molti rifugiati politici che hanno lasciato la Spagna non così tanti anni fa», così come tanti cittadini tedeschi, austriaci e italiani, presenti alle mobilitazioni di questi giorni, hanno ricordato allo xenofobo presidente ungherese Orban di quando 200mila profughi fuggirono dal suo paese occupato dai sovietici. Oltre al passato però, i popoli europei guardano al loro futuro, e quelli di cui solamente in parte abbiamo raccontato l’impegno per un’Europa più accogliente e solidale, sanno bene che la sfida a cui questa terribile crisi umanitaria li ha messi di fronte riguarda soprattutto i diritti che loro stessi hanno conquistato con le loro lotte e la loro storia. Fuori dai confini dell’interesse e dell’ignoranza c’è un continente che non vuole perdere i propri valori. Siamo in tanti, Siamo l’Europa Solidale. Sulla pagina fb Arci Immigrazione il link alla mappa L’Europa Solidale