Amos Gitai tra gli studenti di Ponticelli

Di Roberto d’Avascio, Arci Movie.

Amos Gitai, il grande regista israaeliano autore del film Rabin, the last day in concorso all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, è arrivato a Napoli per presentare la sua ultima opera all’interno di una serata speciale organizzata dalla rassegna Venezia a Napoli e dal Napoli Film Festival. Ed ha dedicato una mattinata, organizzata da Arci Movie, agli studenti delle scuole superiori di Ponticelli e San Giorgio a Cremano, con i quali ha partecipato alla visione del suo vecchio film Kippur. Oltre quattrocento ragazzi hanno seguito con grande attenzione e partecipazione un film non facile nel linguaggio cinematografico e non banale nella modalità di raccontare la guerra al cinema, film che narra la storia di due giovani militari israeliani durante la guerra del Kippur nel 1973, anno durante il quale lo stato israeliano ha subito un improvviso attacco da parte di alcuni stati arabi coinvolti in una irrisolta questione mediorientale, che dura ancora oggi dal secondo dopoguerra mondiale. Amos Gitai, alla fine della proiezione, ha incontrato gli studenti, rispondendo alle tante domande suscitate dalla visione del film. Ha raccontato di avere partecipato a diverse azioni di guerra durante il suo lungo servizio militare in patria, che è durato tre lunghi anni, e di avere voluto raccontare in Kippur una terribile esperienza personale, vissuta sulla sua pelle di giovane militare dell’esercito israeliano. L’elicottero abbattuto, il compagno morto, la crudeltà della guerra, l’insensatezza delle scelte militari, la ricerca dei cadaveri dei soldati. Gli studenti della periferia orientale di Napoli presenti in sala hanno ascoltato con grande curiosità le storie complicate che legano Amos Gitai al suo paese e al suo mestiere di regista. Facendo la fila al microfono per porre una domanda o fare una breve riflessione, cimentandosi anche con l’inglese parlato dal regista con loro per un contatto più diretto nella discussione. Gitai ha concluso la mattinata tra applausi e foto con i ragazzi, indicando un motivo di speranza – tema che più volte è tornato nelle domande degli studenti – nella cornice dello stesso film che gli studenti hanno visto, quella scena d’amore in mezzo alla pittura che apre e chiude il film, di grande bellezza formale e di forte impressione visiva. E ripartendo da Napoli con il pensiero, detto ad alta voce alla fine della giornata con gli studenti, che le domande rivoltegli dalla giovanissima sala erano state più profonde ed interessanti di quelle che aveva ricevuto alla conferenza stampa della Mostra di Venezia.