22 OTTOBRE 2015 – La giornata di studi “Profughi e accoglienza nell’Italia repubblicana. Storia e problemi aperti”

Spettacolo alla Casa Circondariale di Livorno

Un’intera giornata di studi dedicata al tema dei profughi e dell’accoglienza. È l’iniziativa tra storia e attualità proposta dall’Istituto Storico della Resistenza e della Società contemporanea nella provincia di Livorno (Istoreco) e dall’Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo – Cnr di Napoli, nell’ambito del Progetto FIRB – Frontiere Mediterranee. Giovedì 22 ottobre a partire dalla 10.30 pressò la nuova sede dell’Istoreco nel Complesso Gherardesca (via Galilei, 40, Livorno) si alterneranno molte voci sul tema Profughi e accoglienza nell’Italia repubblicana. Storia e problemi aperti. La giornata, organizzata col patrocinio del Comune di Livorno, sarà articolata in due sessioni che vedranno al tavolo studiosi di varia provenienza. La giornata si chiuderà alle 17 con una tavola rotonda dal titolo Quale accoglienza a partire dal “modello toscano”, nella quale interverranno esponenti della Regione Toscana, del Comune di Livorno e di associazioni locali impegnate nell’accoglienza.

Info e Contatti: istoreco.livorno@gmail.com
istoreco.livorno@gmail.com – 0586 809219

Il programma completo della giornata

10.30
Saluti delle autorità
Introduzione dei curatori Michele Colucci e Stefano Gallo

Dopo la guerra: essere profughi durante la ricostruzione
Matteo Sanfilippo (Università della Tuscia), I profughi stranieri nei campi del dopoguerra
Enrico Miletto (Istoreto-Torino), L’accoglienza dei profughi giuliano-dalmati nell’Italia del dopoguerra
Mario Cervino (Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia), Il caso livornese
Patrizia Audenino (Università di Milano), Memorie ferite: il lutto e gli ambigui risarcimenti dei profughi italiani

14.30
Dopo il muro: essere profughi nell’epoca della globalizzazione
Mattia Vitiello (Irpps-Cnr), La politica migratoria in Europa dopo il 1989
Marzia Bona (Osservatorio Balcani), Gli anni ‘90: una rete di accoglienza diffusa per i profughi della ex-Jugoslavia
Chiara Marchetti (Università di Milano), Le sfide dell’accoglienza in 15 anni di migrazioni forzate
Alfio Baldi (ex assessore Comune Livorno), Il caso livornese

17.00
Tavola rotonda: quale accoglienza a partire dal “modello toscano”

Interverranno:

  • Alessandro Salvi (dirigente Settore Innovazione Sociale Regione Toscana)

  • Ina Dhimgjini (assessore al Sociale del Comune di Livorno)

  • Marco Solimano (presidente Arci Livorno)

  • Suor Raffaella Spiezio (presidente Caritas Livorno)

La scheda di presentazione della giornata di studi

La presenza di profughi, rifugiati, richiedenti asilo in Italia rappresenta oggi uno dei temi più discussi nel dibattito pubblico. L’arrivo, il passaggio, il transito, la permanenza nel nostro paese di persone in fuga da contesti di conflitto bellico e di emergenza umanitaria ha provocato attenzione e preoccupazione crescenti. I temi dell’accoglienza, della sicurezza, della protezione sono all’ordine del giorno e il confronto su tali questioni suscita accesi contrasti e conflitti.

In sede scientifica, l’attenzione alla questione delle migrazioni e dell’asilo è oggetto prevalentemente degli studi giuridici, demografici, sociali. Gli studi storici si sono occupati anche di recente della questione, con particolare riguardo al periodo della ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale, ma il confronto con il passato, anche quello più vicino, non è in questa fase particolarmente battuto, eppure può rivelarsi decisivo per comprendere il contesto in cui avvengono gli attuali flussi migratori.

L’obiettivo della giornata di studio è quello di restituire una profondità storica alla realtà dell’immigrazione di richiedenti asilo, focalizzandosi su alcuni flussi significativi avvenuti già a partire dal 1945, passando per gli anni novanta e i conflitti nei Balcani e arrivare a delineare gli sviluppi più recenti. In particolare vogliamo concentrarci sulle modalità istituzionali con cui i governi italiani hanno scelto di gestire questi flussi, sulla storia e i percorsi dell’accoglienza, sulle diversità esistenti sia tra passato e presente, sia nei diversi movimenti di immigrazione di profughi avvenuti negli stessi periodi storici. Allo stesso tempo vogliamo capire quali sono state nel tempo le reazioni della società all’arrivo dei profughi, in che modo si sono attivati circuiti di solidarietà e se ci sono state forme di discriminazione. Di cosa parliamo quando parliamo di accoglienza, a livello nazionale e a livello locale? Chi sono stati i soggetti che hanno avuto in carico la responsabilità di occuparsene? Chi erano e chi sono i profughi? Da dove vengono e perché si trovano a passare dall’Italia? In che modo la politica migratoria italiana si è intrecciata alla politica migratoria europea, ieri e oggi?

Oltre a ragionare sul contesto nazionale e internazionale, crediamo inoltre sia importante riflettere sulle esperienze locali, ricostruendo ciò che è successo a Livorno e in Toscana a cominciare dall’esodo dei giuliani dopo la seconda guerra mondiale fino ai giorni nostri per mettere a confronto l’esperienza storica dell’accoglienza con l’attuale “modello toscano”, che nel contesto nazionale presenta originalità e peculiarità utili da approfondire.

“C’è una città come tante. Ricca, avida, opulenta, consumista.
C’è una città come tante. Mal governata.
C’è una città invasa da topi. Topi che non si nascondono, ma escono allo scoperto per mangiarsi tutto.
Il governo non può più far finta di niente e promette “una bella poltrona” nel palazzo granducale a chiunque riesca a liberare la città dalla piaga dei topi.”

Chi volesse partecipare come pubblico allo spettacolo “Topo dopo topo” regia di Lara Gallo e Francesca Ricci, per il giorno 20 dicembre 2023 alle ore 14.00 all’interno della Casa Circondariale di Livorno, dovrà inviare il proprio nome e cognome, luogo e data di nascita al seguente indirizzo mail

prenotazionicarcere@gmail.com

entro e non oltre il 5 dicembre 2023.

I nominativi saranno oggetto di controlli da parte dell’Amministrazione penitenziaria, pena la non possibilità di partecipazione allo spettacolo.

Lasciate ogni smartphone in macchina, oh Voi che entrate.

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