Oxi15: tre giorni di mobilitazione europea a Bruxelles

Di Raffaella Bollini, relazioni internazionali Arci.

Ai tre giorni di mobilitazione europea OXI15 di Bruxelles dal 15 al 17 ottobre hanno partecipato circa 3000 persone da 11 paesi. L’iniziativa era stata convocata dopo la notte della vergogna contro la Grecia, su iniziativa di movimenti e sindacati spagnoli, che preparavano una carovana di bus dalla Spagna contro l’austerità. La proposta è stata raccolta da diverse reti europee – NOTTIP, Via Campesina, Blockupy, Altersummit, Transform, la rete di solidarietà con la Grecia, i Sans Papiers. Obiettivo: dare un contributo a ricostruire una convergenza di movimenti e campagne, superando la frammentazione che caratterizza questo periodo, e che è un fattore di debolezza. La data è stata fatta coincidere con la conclusione della settimana di mobilitazione europea contro il TTIP – forte dei milioni di firme raccolte, dei successi istituzionali e delle 250mila persone della manifestazione di Berlino. La questione rifugiati e migranti ha assunto sempre più importanza, per ovvi motivi, durante l’estate. Il 15 ottobre la sede dove era in corso la riunione del Consiglio Europeo è stata circondata, con cinque diversi punti di concentramento, in modo pacifico. Il 16 ottobre si sono tenuti diversi incontri tematici. Temi principali: TTIP, migranti e rifugiati, costruzione della campagna europea per la contrattazione collettiva. In serata si è tenuta una assemblea europea dove hanno preso la parola intellettuali ed esperti, rappresentanti di campagne europee, sindacati e parlamentari. Il 17 ottobre c’è stata la manifestazione con il corteo che è partito dalla piazza del Parlamento Europeo, molto colorato, allegro e partecipato. In Italia non siamo riusciti a costruire una partecipazione all’altezza di altri paesi. In ogni caso, erano presenti a Bruxelles circa 70 italiani di diverse organizzazioni. Nonostante tutti siano sempre più consapevoli della importanza di convergenza fra attori sociali, non è facile ricostruire una rete delle reti davvero inclusiva e una capacità di mobilitazione unitaria. Queste giornate hanno comunque segnato un passo in avanti. Prima di tutto c’è una nuova generazione che comincia a prendere il suo posto: c’erano molti giovani e giovanissimi che cominciano a dare il loro tono specifico alle campagne. Torna a farsi sentire la consapevolezza di quanto sarebbe importante avere uno spazio europeo comune e unitario, anche se per ora non è apparsa la campagna o il soggetto capace di ricostruirlo. La questione migranti comincia ad avere un posto centrale, e non più settoriale, e in questo periodo questo porta con sé anche il ritorno in campo della società civile dei Balcani. E proprio a Bruxelles è proseguita la preparazione di un incontro fra diverse generazioni di associazioni e movimenti impegnati per i migranti e i rifugiati in tutta Europa, per un interscambio di buone pratiche e per discutere le prossime iniziative. L’incontro si terrà il 21 e 22 novembre a Salonicco, proprio per facilitare la partecipazione delle organizzazioni balcaniche, in questo periodo in prima fila – la faccia buona dell’Europa.