Di Valentina Roversi, Arci nazionale.
La scorsa settimana i campi profughi saharawi sono stati colpiti da una gravissima alluvione. Per giorni la pioggia incessante ha reso ancora più drammatica la vita della popolazione saharawi che da 40 anni vive in una delle zone più inospitali al mondo. Tutte le wilaya (regioni) sono state seriamente colpite, in particolar modo a Dakla (nella zona più a sud) è stato dichiarato lo stato di catastrofe umanitaria, il 50% delle abitazioni sono inutilizzabili e il 50% degli animali di allevamento, capre e cammelli, sono morti. Si tratta di un disastro incalcolabile che non ha avuto spazio sui media (ad eccezione di qualche testata). Il ministro della cooperazione della Repubblica Araba Saharawi Democratica, Brahim Muktar fa sapere che sono 11.441 le case (costruzioni realizzate con mattoni di sabbia essiccati al sole nella maggior parte dei casi) e le tende inutilizzabili; circa 60.000 persone sono sfollate, pari a circa il 20% della popolazione dei campi. In generale quasi il 70% degli edifici pubblici, ospedali, scuole, municipi, caserme risulta danneggiato. La regione di Tifarti (nei territori liberati del Sahara Occidentale) è irraggiungibile via terra, i camion degli aiuti umanitari sono bloccati nel fango. In un assordante silenzio mediatico la rete di solidarietà internazionale si sta muovendo sia a livello istituzionale che non governativo. In Italia il MAEC, ha approvato,attraverso la Cooperazione Italiana, la concessione di un contributo di emer-genza di 200 mila euro, in favore dell’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (Unchr). Per ora però, la risposta alla drammatica situazione è del tutto insufficiente e inadeguata. In questi giorni stiamo seguendo l’evolversi della situazione, sia con i nostri contatti diretti sia attraverso la rappresentanza del Fronte Polisario in Italia, per definire insieme le azioni di solidarietà e i partner con i quali realizzarle. Nella prossima riunione della Commissione Pace, Solidarietà e Cooperazione internazionale e in Presidenza nazionale, si parlerà di questa grave emergenza, anche pensando al lancio di una campagna nazionale di solidarietà congiuntamente con la nostra ong Arcs.