Di Fabrizio Grosoli e Roberto Roversi direttori artistici ViaEmiliaDocFest.
«La letteratura dei fatti è oggi più potente della fiction, delle storie che possiamo inventarci» (Svetlana Aleksievic, Premio Nobel per la Letteratura 2015). Mai come oggi il cinema del reale ha vissuto un momento così esaltante. Non è un caso se i maggiori festival internazionali si contendono documentari d’autore, che spesso risultano essere i più apprezzati della selezione (è il caso di Venezia 72 e dei lavori di Zhao Liang, Amos Gitai e dei saggi per immagini di Laurie Anderson e Alexandr Sokurov, per limitarci al Concorso). Sono nate e prosperano distribuzioni dedicate ai doc (la benemerita I Wonder Pictures su tutte) e vengono programmati in sala con successo film come Amy e Janis. È il segnale che la fiction, che invade ogni schermo e qualsiasi device (TV, smartphone, laptop, iPad) ha saturato il pubblico a forza di remake, sequel, prequel e reboot e la stessa serialità televisiva, la vera novità dirompente degli ultimi anni, sta cominciando a mostrare segni di stanchezza per ripetitività e mancanza di coraggio. Ecco allora la necessità di un appuntamento come il ViaEmiliaDocFest. Che, alla sua sesta edizione, punta l’attenzione sul documentario al femminile e allo stesso tempo celebra con due proiezioni uno dei nostri autori più apprezzati, Gianfranco Pannone. Che si fa memoria sia del passato recente (il terremoto che ha colpito l’Emilia nel 2012) che di quello remoto (le barricate antifasciste di Parma del 1922, la storia del partigiano ‘sabotatore’ Fernando Cavazzini, le testimonianze dei sopravvissuti al campo di concentramento di Fossoli. E ancora: che, nel quarantennale della scomparsa, ricorda Pier Paolo Pasolini con due splendide opere del compianto Giuseppe Bertolucci e dedica una retrospettiva all’ultimo grande ‘irregolare’ del cinema italiano, Claudio Caligari, il cui testamento estetico ed esistenziale, Non essere cattivo, rappresenterà l’Italia agli Oscar. Un piccolo grande festival che presenterà Napolislam di Ernesto Pagano, il fulminante affresco sul vissuto quotidiano dei convertiti all’Islam nella Napoli cattolica di oggi, vincitore del Biografilm e anteprima della rassegna itinerante L’Italia che non si vede. E naturalmente non mancheranno la premiazione del concorso online e un momento di approfondimento sulla nuova legge regionale sul cinema, nel quale l’Assessore alla Cultura Massimo Mezzetti incontrerà produttori e filmaker. Un programma sempre più corposo, con proiezioni dedicate anche alle scuole, reso possibile da un gruppo di lavoro formato da operatori e associazioni culturali, ma anche da singoli artisti e intellettuali e da entusiasti volontari, che hanno contribuito in modo decisivo a ideare le linee guida di questa edizione. Appuntamento a Modena, Teatro dei Segni, via San Giovanni Bosco 150, dal 5 all’8 novembre. Info e programma dettagliato www.viaemiliadocfest.com