Il futuro è sociale. Diamo forza al welfare mondo del Terzo Settore

3 novembre 2015: incontro nazionale a Roma, Porta Futuro e incontri territoriali in tutta Italia.

CITTADINI ATTIVI PER IL WELFARE SOCIALE

Ogni giorno milioni di persone si impegnano e partecipano attivamente: – per un Paese più giusto e solidale, a partire dal rispetto verso coloro che più stanno pagando i costi della crisi e che rischiano di non avere più diritto ai propri diritti; – perché credono che la fiducia e la voglia di investire sul futuro riparta se, col concorso di tutta la comunità, si realizza una rete di politiche e servizi per l’infanzia, gli anziani, le famiglie, per la lotta a ogni forma di esclusione e povertà. Nei Paesi dove c’è più Welfare c’è più crescita e sviluppo. A partire da questo impegno per comunità attive e solidali, del quale è protagonista il mondo del Terzo Settore, chiediamo di:

1. INVESTIRE NEL WELFARE. DA SUD A NORD Si costruisca insieme, istituzioni e forze sociali, un piano nazionale che superi i tanti e diseguali sistemi regionali e si stanzino risorse certe e stabili (praticamente dimezzatesi negli anni di crisi), che insieme al Fondo Politiche Sociali arrivino gradualmente in alcuni anni a un incremento complessivo dello 0,9% di Pil (15 mld€), senza tagliare altre risorse ai Comuni, per sostenere: la lotta alla povertà assoluta attraverso una misura attiva quale il REIS (Reddito di inclusione sociale); l’infanzia e adolescenza; la disabilità e nonautosufficienza, vincolando la sanità all’integrazione sociosanitaria; l’immigrazione: asilo, integrazione, cittadinanza; le famiglie.

2. GARANTIRE LIVELLI ESSENZIALI DELLE PRESTAZIONI Si costruisce dignità, si rispetta la Costituzione e non si sprecano i soldi solo definendo e rendendo esigibili i livelli essenziali delle prestazioni. Bisogna dare obiettivi a ogni servizio, adottando adeguati strumenti di verifica, monitoraggio, controllo. Inoltre occorre mettere in rete le innovazioni che già si realizzano sul territorio.

3. FAR CRESCERE IL LAVORO SOCIALE Riconoscere il lavoro sociale garantisce un welfare migliore e nuova occupazione. Serve aiutare le famiglie nel ricorso al lavoro di cura o educativo regolare anche prevedendo maggiori detrazioni e agevolazioni fiscali (social bonus).

4. PARTECIPARE ALLA PROGRAMMAZIONE E ALL’ORGANIZZAZIONE NAZIONALE E LOCALE DEL WELFARE Volontariato, associazionismo e imprenditorialità sociale siano partner attivi delle politiche pubbliche, non semplici fornitori al costo più basso possibile e con ritardi nei pagamenti. Istituzioni e Terzo Settore devono promuovere insieme una reale partecipazione delle persone e della comunità nella programmazione, progettazione, realizzazione, monitoraggio e verifica dei servizi.

5. TRASPARENZA Partecipazione, trasparenza ed eticità sono la vera lotta contro ogni forma di spreco, di speculazione, di corruzione, di clientelismo e di finto Terzo Settore. L’impegno alla trasparenza riguarda tutti gli attori coinvolti, quindi anche le Pubbliche Amministrazioni.