Il corso di formazione organizzato nell’ambito del progetto PRISM

Di  Carla Scaramella, coordinatrice Progetto PRISM.

Nell’ambito del progetto Prevenire, reindirizzare e inibire i discorsi d’odio nei nuovi media (PRISM), finanziato dal Programma sui Diritti Fondamentali e la Cittadinanza della Commissione Europa, l’Istituto Interregionale delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia (UNICRI) ha organizzato dal 27 al 29 ottobre 2015 a Roma, presso la sede dell’Istituto di Studi Giuridici Internazionali (ISGI) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), un corso di formazione specialistico sui crimini e discorsi d’odio su base razziale e xenofoba rivolto al personale delle forze dell’ordine, a giuristi e avvocati e agli attori della società civile. Il corso, che ha riscosso un forte interesse vedendo la partecipazione di circa 40 persone, aveva l’obiettivo di fornire al personale delle forze dell’ordine, avvocati, giuristi e operatori del terzo settore, una serie di strumenti innovativi per riconoscere, indagare e contrastare i crimini e i discorsi d’odio, promuovendo il sostegno e l’assistenza alle vittime nel corso della denuncia e dei procedimenti civili e penali. A questo scopo la formazione in apertura ha messo a fuoco i concetti principali – discriminazione diretta/indiretta, molestia, razzismo, crimini d’odio, discorso d’odio online – per poi soffermarsi sull’inquadramento legale a livello internazionale, europeo e nazionale italiano, esplorando l’efficacia degli strumenti legislativi. È stato oggetto di approfondimento l’aspetto legato al riconoscimento e alla denuncia degli episodi di hate speech con un focus specifico sull’assistenza alle vittime. Dal nostro punto di vista di promotori del progetto PRISM non possiamo che rallegrarci nel vedere come si sia registrata una partecipazione distribuita piuttosto omogeneamente di soggetti con ruoli professionali diversi che a vario titolo sono accomunati dall’impegno a contrastare i discorsi d’odio, andando nella direzione sostenuta dal progetto, ovvero quella di un approccio al problema che agisca a 360° sui diversi piani in gioco, quello culturale, quello legale e quello penale.