Il futuro è sociale, diamo forza al welfare. La campagna del Forum del Terzo settore

Di Maurizio Mumolo, Reti di Tero Settore e fondazioni.

Il 3 novembre si è tenuto a Roma l’incontro di avvio della campagna nazionale Il futuro è sociale, diamo forza al welfare promossa dal Forum del Terzo settore. La condizione sociale del nostro paese continua ad essere molto grave. Quasi il 7% della popolazione si trova in povertà assoluta. Il divario nord-sud si sta ulteriormente accentuando. La vastità dei nuovi fenomeni migratori ha superato la dimensione dell’emergenza. È in discussione in Parlamento la nuova legge di stabilità, il Forum chiede che finalmente venga invertita la rotta ai tagli della spesa sociale e che il welfare diventi una priorità dell’azione di governo. In una situazione di grave crisi le politiche di welfare non sono solo strumenti di contrasto al disagio ma sono interventi di giustizia sociale. Ed è ormai a tutti noto che investire nel welfare significa investire nello sviluppo delle comunità; non solo nello sviluppo sociale ma anche nello sviluppo economico. Infatti, nei paesi dove c’è più welfare, c’è più crescita e sviluppo. Il Forum chiede al Governo un aumento di stanziamenti per il welfare pari allo 0,9% del Pil (ca. 15 miliardi €). Un obiettivo da raggiungere in alcuni anni e da vincolare ad interventi strutturali, e non emergenziali, su alcune priorità: la lotta alla povertà assoluta attraverso una misura attiva quale il REIS (Reddito di inclusione sociale); l’infanzia e l’adolescenza; la disabilità e la non-autosufficienza, vincolando la sanità all’integrazione sociosanitaria; l’immigrazione: asilo, integrazione, cittadinanza; le famiglie. Su questi temi il Forum propone alle forse sociali, al sindacato innanzi tutto, e alle istituzioni locali di costituire un’alleanza, un patto di azione. È una questione che riguarda tutti, dal sud al nord, perché uno dei problemi che abbiamo è la frammentazione dei piani sociali regionali che hanno acuito le diseguaglianze invece di ridurle. Ed è inaccettabile che il Fondo delle Politiche Sociali nazionale venga finanziato a scapito dei trasferimenti a Comuni e Regioni. L’unico modo per rispettare veramente le leggi e non sprecare i soldi è definire e rendere esigibili i livelli essenziali delle prestazioni sociali. Bisogna dare obiettivi a ogni servizio, adottando adeguati strumenti di verifica, monitoraggio, controllo. Il welfare è uno dei settori di potenziale maggiore crescita occupazionale. Sostenere le famiglie nel ricorso al lavoro di cura o educativo porta all’emersione di tanto lavoro irregolare. Il volontariato, l’associazionismo e l’imprenditorialità sociale non possono essere più dei semplici fornitori di servizi al costo più basso possibile ma devono avere un ruolo di partner attivi delle politiche pubbliche, così come avviene nelle migliori esperienze europee e come è previsto dall’inapplicata l. 328/2000. Partecipazione, trasparenza ed eticità sono la vera lotta contro ogni forma di spreco, di speculazione, di corruzione, di clientelismo. L’impegno alla trasparenza riguarda tutti gli attori coinvolti, dal Terzo settore alle pubbliche amministrazioni. All’incontro romano hanno partecipato rappresentanti di Governo e parlamento, forze sindacali e numerose organizzazioni di terzo settore, ora l’intento è di costruire la mobilitazione nel territorio.