L’Italia spedisce bombe in Arabia Saudita alimentandone i crimini di guerra in Yemen

«È inaccettabile che nel giorno in cui l’Unione Europea ha assegnato il Premio Sakharov al blogger saudita incarcerato Raif Badawi, dall’Italia siano partite nuove bombe destinate all’Arabia Saudita, il paese che guida la coalizione la quale – senza alcun mandato internazionale – da sette mesi sta bombardando lo Yemen causando migliaia di morti tra i civili. Ribadiamo la nostra richiesta al Governo italiano di sospendere l’invio di bombe e armamenti a tutti i paesi militarmente impegnati nel conflitto in Yemen». Lo chiedono con un comunicato congiunto la Rete Italiana per il Disarmo, Amnesty International Italia e l’Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere e Politiche di difesa e sicurezza (OPAL) di Brescia. Secondo quando diffuso da fonti di stampa locale, diverse tonnellate di bombe sono state imbarcate all’aeroporto di Cagliari Elmas con destinazione Arabia Saudita. Si tratta con ogni probabilità di una nuova fornitura di bombe fabbricate nell’azienda tedesca RWM Italia che prosegue le spedizioni degli ultimi anni. Sappiamo che ordigni inesplosi del tipo di quelli inviati dall’Italia sono stati ritrovati in diverse città dello Yemen bombardate dalla coalizione saudita e il nostro Ministero degli Esteri non ha mai smentito che le forze militari saudite stiano impiegando anche ordigni prodotti in Italia. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki moon, ha condannato i bombardamenti aerei della coalizione a guida saudita che nei giorni scorsi hanno colpito un ospedale di Medici senza Frontiere nella provincia di Sa’dah e ha richiamato tutte le parti attive nel conflitto a rispettare gli obblighi stabiliti dalle convenzioni per i diritti umani e del diritto umanitario internazionale per prevenire attacchi contro i civili. Il conflitto in Yemen ha finora causato più di 4mila morti (di cui almeno 400 bambini) e 20mila feriti – di cui circa la metà tra la popolazione civile – provocando una catastrofe umanitaria con oltre un milione di sfollati e 21 milioni di persone che necessitano di urgenti aiuti. In tutto il Paese la popolazione sta subendo una grave scarsità di cibo, e questo minaccia la sopravvivenza dei più vulnerabili. La comunità internazionale si muove in maniera incoerente rispetto al tema delle violazioni dei diritti umani in Arabia Saudita. Da un lato si mobilita contro il rischio che venga messo a morte un attivista minorenne e premia un blogger dissidente. Dall’altro, tace sui crimini di guerra commessi in Yemen e, anzi, li alimenta con trasferimenti irresponsabili di armi. Per questo rinnoviamo a tutti l’invito a sottoscrivere la petizione che chiede di sospendere tutti i trasferimenti di armi ai membri della coalizione a guida saudita. Chiediamo che il Ministro Gentiloni chiarisca con urgenza nelle sedi opportune la situazione e che promuova un’azione a livello comunitario affinché tutti i paesi membri sospendano l’invio di armamenti alla coalizione a guida saudita militarmente attiva nel conflitto in Yemen.

Info : segreteria@disarmo.org