Il Servizio Civile Nazionale, la CNESC e l’accoglienza dei migranti e dei rifugiati

Di Licio Palazzini presidente nazionale Arci Servizio Civile.

Nel corso di una conferenza stampa tenuta a Roma l’11 novembre la CNESC (Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile) ha presentato gli 80 progetti per 731 posti che molte delle organizzazioni socie hanno depositato lo scorso 15 ottobre per essere avviati nel settembre 2016. Di questi progetti, 17 sono di ASC (Arci Servizio Civile) per un totale di 90 posti, a cui si aggiungono progetti di Caritas, di Acli, del CNCA, delle Misericordie, del Cesc Project, di INAC, della Papa Giovanni XXIII, di Legacoop, dei Salesiani e di Federsolidarietà. La scelta di selezionare questi progetti si iscrive nella strategia propositiva della CNESC, di valorizzare le azioni concrete della rete associativa, che oggi mette al centro il tema dei migranti e dei rifugiati e nelle prossime settimane farà la stessa operazione su altri temi. Con questa iniziativa la CNESC pone alla politica e al Governo due sfide: – le risorse: se ci sono le risorse, se Renzi mantiene gli impegni presi in televisione di aggiungere 100 milioni ai 115 attualmente previsti, il servizio civile nazionale è pronto a contribuire alla gestione delle grandi sfide in cui viviamo e che nel caso specifico iniziano nei paesi d’origine per assicurare vite giuste e dignitose che non costringano a diventare migranti o rifugiati; – la governance: le politiche dell’accoglienza e, a seconda dei casi, del transito o dell’inclusione, ci accompagneranno per lunghi anni. Servono quindi sedi ove le istituzioni, nazionali e locali e le organizzazioni della società civile, in modo paritario e specifico, possano individuare gli obiettivi, coordinarsi, programmare azioni durature, aggiornare le modalità di azione. Questi 80 progetti saranno operativi in tutte le Regioni Italiane, ad eccezione della Valle d’Aosta, a sostegno del sistema di prima accoglienza e della politica di redistribuzione sull’intero territorio nazionale dei migranti e dei rifugiati. Inoltre le attività proposte spaziano dalla prima accoglienza, già sulle spiagge, all’accoglienza dei minori e delle donne in difficoltà così come, attraverso attività artistiche, allo scambio fra culture, religioni, espressioni artistiche. Con questa proposta la CNESC ha posto al Governo e al Dipartimento del SCN anche la sfida di avviare il percorso del passaggio dalla progettazione annuale alla programmazione pluriennale degli interventi. Questa linea di intervento è nevralgica anche dal punto di vista educativo dei giovani, uno dei fronti più delicati, nella lotta alla xenofobia, al razzismo, al populismo. La conferenza stampa, promossa nel momento in cui al Senato è iniziato l’esame della legge di Stabilità 2016, a cui ha partecipato anche il Sottosegretario delegato Luigi Bobba, che se da un lato ha apprezzato questa modalità propositiva di lavoro, ha deluso sul tema essenziale delle risorse per il 2015 rimandando ad un generico impegno a reperire i fondi da vari capitoli di bilancio. Si apre quindi per la CNESC e le associazioni socie l’ennesima campagna autunnale per i fondi necessari ad assicurare nel 2016 50mila avvii.

Info : www.arciserviziocivile.it