Otto giorni di Torino Film Festival visti dalla redazione del TFF OFF

Un report a cura della redazione del TFF OFF, composta dai giovani Alessio, Chiara, Daniela, Davide, Federica, LucaV, LucaZ, Marianne, Marylou, Nicola, Sara, Valentina e coordinati dall’associazione Altera, ideatrice del progetto.

Il TFF OFF è uno spazio complementare al Torino Film Festival e allo stesso tempo inedito, dove si incontrano ospiti del Festival (registi, sceneggiatori, etc) al di fuori delle sale cinematografiche e si propongono presentazioni, documentari, mostre e incontri tematici. Un programma di eventi collaterali al TFF che offre un supporto logistico alla kermesse cinematografica torinese. Durante le giornate del Torino Film Festival (20 – 28 novembre 2015), il TFF OFF è rimasto aperto tutti i giorni, dalle 14 alle 18, presso la sede di Arci Torino. Dalle 14 alle 16 abbiamo realizzato le interviste con registi e protagonisti del TFF, mentre dalle 16 alle 18 lo spazio è stato aperto a incontri, presentazioni e proiezioni. In redazione una decina di giovani, coordinati dall’Associazione Altera (ideatrice del progetto), a realizzare le interviste, montare i materiali, organizzare il calendario degli incontri, correre a vedere i film e scriverne la recensione, accogliere gli ospiti…un lavoro di squadra, una corsa contro il tempo. Il TFF è un’occasione per lanciare sguardi sul cinema di altri paesi con film che da noi comunque non arrivano nelle sale. Il TFF OFF apre una parentesi sul mondo del cinema e sulle nuove strade che si stanno esplorando. Quest’anno in programma abbiamo avuto molti festival – a confermare l’interesse e l’importanza della settima arte come linguaggio artistico – ma anche molti progetti che riguardano la fruizione del cinema, dei prodotti cinematografici, la vita nelle e delle sale, le presentazioni dei libri. E negli anni è cambiata anche la tipologia di ragazzi in redazione: non più universitari interessati a incontrare i registi per uno scambio culturale, bensì superappassionati di cinema. Sapete cosa significa veramente vivere il Torino Film Festival facendo parte della redazione TFF OFF? Svegliarsi alle 8 di mattina per essere in sala alle 9 ancora assonnati per vedere un film russo soporifero di 145 minuti con i sottotitoli in inglese. Uscire di sala, prendersi un caffè, fare la fila per prenotare i biglietti per il giorno dopo. Rimettersi in coda, accorgersi che è quella sbagliata. Leggere il programma continuamente per poi dimenticarsi titoli, trama, orari e sale. Andare al cinema Massimo, correre verso il cinema Reposi passando per il Lux e nonostante ciò incappare nelle temutissime penalità. Perché dovete sapere che per il TFF ogni accreditato ha due vite (ovvero si possono ritirare infiniti biglietti per le proiezioni in fascia blu ma guai a non presentarsi a due proiezioni altrimenti nessun biglietto è più alla tua portata), se perdi le vite diventi un ombra nella massa costretta alla rush line; quella fila eterna che forse ti farà entrare in sala, ma sicuramente in posti pessimi. Ma il lavoro di redazione al TFF OFF è anche un lavoro di scelta. Una scelta ardua tra una vastissima programmazione di spettacoli equamente interessanti e stimolanti, spesso in orari sovrapposti o incompatibili con gli impegni di una vita quotidiana fatta di occhi arrossati dagli schermi, ingente consumo di caffeina e ritmi sballati. Una scelta che spesso e per fortuna converge con quella dei compagni di redazione, creando momenti di condivisione e confronto fondamentali. Poi ci sono le incombenze ‘pratiche’: aprire la sede, controllare quanti articoli sono arrivati da pubblicare, quali appuntamenti, quali film da tenere presenti per la giornata. Nessuno è essenziale, ma si inventerà sempre all’ultimo minuto una creativa maniera di incastrarli tutti, anche se questo dovesse voler dire avere cinque minuti di pausa cena tra un film e l’altro, saltare su tram in corsa o rischiare di finirci sotto con la bici. Vivere giornate di solo cinema e trovarsi a stretto contatto con il variegato popolo umano del TFF. E poi essere sommersi di cose da pubblicare, recensioni da scrivere o da correggere, frasi incomprensibili perché scritte da qualcuno che stava saltando sul tram di cui sopra, errori da correggere nei testi che teoricamente avevi già corretto e pubblicato. Ivi compreso l’aver pubblicato accanto alla recensione di un film l’immagine presa da un altro film. E le video interviste? Dopo aver preparato la sala (con meticolosa attenzione e una buona dose d’ansia) si attende il fatidico momento. Arriverà o non arriverà il regista? Riuscirà a trovare la strada? Ore 14 (non sempre puntuali) arrivano i primi ospiti e, tra una chiacchiera e l’altra, inizia finalmente l’intervista. Le mani sudano: la paura è che anche il più insignificante rumore, come il clic della penna, venga catturato dal microfono… Ad un certo punto, mentre cerchi di non distrarti, ti rendi conto che stai intervistando alla cieca perché non ti ricordi il nome del regista e non sei ancora riuscito a vedere il suo film. Ma a salvarti, si fa per dire, è lo squillo del cellulare rimasto acceso nonostante le raccomandazioni, e si è costretti a ricominciare da capo… Ma alla fine tutto funziona! Dulcis in fundo la parte più stressante e adrenalinica: la gestione del calendario eventi e interviste. Calma e gesso. È necessario tenere il polso della situazione: far sì che gli eventi si incastrino, districarsi tra tabelle e numeri di telefono, trovare slot che prima erano inimmaginabili, predisporre la sala. Anche quando ci si è preparati al meglio per affrontare la tempesta, bisogna fare i conti con la richiesta dell’ultimo minuto e, spesso, non rimane che affidarsi alla buona sorte sperando che tutto fili liscio. All’inizio non credi di riuscire a tenere il passo con i tempi e tutto quello che c’è da gestire (telefoni, tabelle excel richieste…). È una sorta di traversata solitaria ma capita che in mezzo a un oceano, immenso e affollato, si scopra un po’ di solidarietà imbattendoti, al telefono, in una voce stanca come la tua, sola come la tua e delusa come la tua. E capisci che non sei solo. Rifare questa esperienza? Magari l’anno prossimo… dopo tutto – come ha affermato Terence Davies in occasione della consegna Gran Premio Torino – quando si abbassano le luci, quando inizia lo sfarfallio sullo schermo, è lì che inizia la magia. In totale: 8 video interviste, 1 mostra, 15 incontri e circa 80 ore al giorno di lavoro (suddivise tra tutti i componenti la redazione). Al prossimo anno! FB: TFF OFF – www.alteracultura.org