Un grande movimento per la giustizia ambientale e sociale

Di Filippo Sestito coordinatore Commissione Ambiente e difesa del territorio.

La Marcia globale per il clima è stata un enorme successo. Hanno marciato in moltissime capitali di tutto il mondo, più di centosettanta paesi, quasi un milione di persone. Giustizia ambientale, cambiamento delle politiche economiche e sociali che sono alla base del cambiamento climatico e delle devastazioni ambientali, sono state le parole d’ordine di una mobilitazione mondiale che segna l’inizio di un nuovo protagonismo della società civile, dopo anni di arretramento a seguito della potente offensiva neoliberista imposta dall’alto e iniziata già sul finire degli anni ’70. Domenica 29 novembre abbiamo marciato anche per Parigi e i parigini. In Francia il governo ha vietato tutte le manifestazioni ed ha istituito lo stato d’emergenza, chissà fino a quando, avviando una politica di ridimensionamento degli spazi democratici e di repressione dei movimenti politici. La violenza e la guerra con la quale Hollande sta reagendo ai gravissimi attacchi terroristici aumenterà la spirale dell’odio e della vendetta. Lo svolgimento della COP21 a Parigi, invece, era ed è una straordinaria occasione per rispondere al terrorismo con le armi della politica e della democrazia. Raggiungendo un accordo giuridicamente vincolante che riduca drasticamente l’utilizzo delle energie fossili e avvii una politica energetica globale basata sul 100% di energie rinnovabili, si contribuirebbe a eliminare le ragioni che sono alla base dei conflitti e delle guerre che, soprattutto in questi ultimi 15 anni, hanno investito i sud del mondo provocando sofferenze enormi alle popolazioni coinvolte, mancanza di libertà, fame, migrazioni, odio e terrorismo. Ma tant’è, in Europa la socialdemocrazia, da tempo, si è dissolta. Anche a Roma eravamo in tanti alla marcia organizzata dalla Coalizione Clima, composta da numerose organizzazioni locali e nazionali della società civile. Ventimila persone sono scese in piazza, in un bellissimo pomeriggio di sole, dando vita ad un corteo colorato, gioioso, vivace e pacifico. Bello e partecipato è stato anche il concerto, presentato da Massimo Cirri e Sara Zambotti della trasmissione Caterpillar, che, dalle 17 fino a sera, ha visto alternarsi sul palco: i Têtes de Bois, Bandabardò, Dolcenera, Med Free Orkestra, la Casa del vento, Andrea Rivera, Giobbe Covatta e tantissimi altri. C’eravamo anche noi, c’era anche l’Arci, che ha contribuito a questa importante mobilitazione non solo da un punto di vista organizzativo, ma soprattutto portando all’interno della coalizione temi politici decisivi, che da sempre vedono impegnate le nostre basi circolistiche e le articolazioni territoriali: la pace e il no alle guerre, a tutte le guerre, la giustizia sociale e ambientale, l’antirazzismo, la critica al modo di produrre e di consumare. Questo è il movimento che da anni aspettavamo. Un movimento che ha come obiettivo politico la giustizia ambientale e sociale e che sia, di nuovo, capace di coinvolgere le comunità e le popolazioni dell’intero pianeta. Proprio com’è avvenuto il 29 novembre e come auspichiamo avvenga durante e dopo Parigi. In Italia chiederemo alle organizzazioni che hanno dato vita alla Coalizione per il Clima di continuare la mobilitazione e di radicarla nei territori. Noi come Arci ci siamo!