Misión posible

Di Giuditta Nelli responsabile Solidarietà e cooperazione internazionale Arci Liguria.

Da un paio di giorni e dopo 36 ore di un lungo rientro, tra voli e aeroporti, sono di nuovo a casa. Si è appena conclusa la missione della bella delegazione Arci, a Cuba: una nuova misión. Sono passati due anni dalla mia prima esperienza cubana e in questi due anni molte cose sono cambiate, in me e attorno a me, grazie al lavoro svolto in particolare a Santa Fé: il mio rapporto con il territorio cubano, con i suoi operatori culturali e, certo, con alcuni suoi abitanti si è costruito e, nel tempo, rinsaldato. È cambiato anche il mio ruolo, in Arci Liguria. Scrivo, oggi, in qualità di responsabile della cooperazione internazionale di uno dei regionali attivi da anni in questo incredibile paese. Scrivo per confermare quanto senso abbia esserci, attivi, seri e pronti a mettersi in discussione, in questo momento, storico e politico; a Cuba, ora, come e più di prima. Scrivo, per ripetere a chi abbia dubbi sulla sensatezza dell’operare in un paese che viva una politica anche criticata/ criticabile e ora alle porte di una grande prova, che il lavoro fatto finora (di mediazione, diffusione e produzione di cultura, solidarietà internazionale e rafforzamento dei servizi socio-culturali) è stato capito, assimilato, apprezzato, al punto di diventare – pienamente – condiviso. Adelante! Fare cooperazione significa ascoltare i territori, comprenderne le reali esigenze, abbandonare superficialità ed entrare nelle cose, pienamente, ma mantenendo la propria identità, che diventa ricchezza nell’incontro. Fare cooperazione, come la stiamo facendo, grazie al lavoro di Arcs e dando seguito a quasi una quarantina d’anni di straordinari fatti, compiuti da Arci, significa fare la cooperazione giusta. Ogni paese in cui si vada ad operare va apprezzato nella sua complessità, scoperto e ascoltato, nel tentativo di diventarne strumento, utile, in risposta a esigenze vere, reali. Il momento, cubano, è un momento tanto interessante, quanto complesso. Un momento che ci chiede maggiore coesione, maggiore sinergia, maggiore capacità di cogliere i bisogni di un paese che non finirà mai di stupire, in risorse, cadute e risalite. Scrivo per rinnovare l’impegno e la volontà, rinsaldata da nuovi successi progettuali e stimolata da alcune difficoltà incontrate, a continuare questo cammino. E scrivo per incitare ad una maggiore e più forte attenzione da parte della nostra Arci. È opportuno riuscire a mantenere e rilanciare – in un futuro cubano e internazionale, che si sta lentamente delineando – il ruolo, importante, che abbiamo avuto finora. La nostra presenza e il nostro lavoro, più noto ai cubani di quanto non si possa neppure immaginare, hanno permesso di costruire una base solida e significativa, da valorizzare e su cui andare a sviluppare nuovi progetti, ben strutturati. Lavoriamo, insieme, da qui. Rinsaldiamo le vecchie sinergie, rinnoviamole, costruiamone di nuove e proseguiamo questo prezioso percorso, lì. Adelante! «El único autógrafo digno de un hombre es el que deja escrito con sus obras» (José Martí).