Al cinema Kino di Roma la prima edizione del Round-Trip Festival A/R

Si è tenuta presso il Cinema Kino di Roma dal 17 al 19 dicembre la prima edizione del Round-Trip Festival A/R, rassegna che mette a confronto tre registi italiani e tre registi tedeschi, realizzata in collaborazione con il Goethe Istitut di Roma e con il contributo del Dipartimento Generale Cinema del Mibact. Il festival prevede la proiezione dei tre migliori esordi tra le ‘opere prime e seconde’ di cineasti tedeschi a confronto con tre delle migliori opere prime e seconde di registi italiani. Il tutto nella cornice del Cinema Kino al Pigneto, con il bar-bistrot a tema e una festa di chiusura a ingresso gratuito il 19 dicembre presso il Varco. Il programma completo della rassegna, che presenta tutti i film in versione originale con sottotitoli in italiano, sul sito www. ilkino.it Tre i registi tedeschi ospiti a Roma – Feo Aladag, Johannes Naber e Georg Maas – che hanno incontrato tre registi italiani – Piero Messina, Carlo Lavagna e Laura Bispuri – e rispettivi film. I registi italiani hanno introdotto e offerto il proprio contributo critico agli incontri pubblici sui singoli film tedeschi, moderati da Massimo Galimberti, creando un dialogo aperto, informale e curioso verso il gusto e l’estetica dell’opera. Giovedì 17 dicembre è stato presentato l’italiano L’attesa, di Piero Messina, in concorso all’ultima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia e il tedesco Inbetween worlds (Zwischen welten), della regista Feo Aladag. I due registi sono stati protagonisti dell’incontro pubblico serale a cui ha partecipato il produttore Christian Mueller Donges. L’attesa, interpretato da una straordinaria Juliette Binoche, è la storia di Anna che, reduce da un lutto improvviso, trascorre le proprie giornate in solitudine in un’antica villa. Fin quando arriva Jeanne, giovane ragazza che dice di essere la fidanzata di Guseppe, il figlio di Anna. I giorni passano, le due donne lentamente imparano a conoscersi e insieme aspettano il giorno di Pasqua, quando Giuseppe sarà finalmente a casa. Il film tedesco racconta del soldato Jesper, in missione in Afghanistan, lui e la sua unità d’azione devono proteggere un piccolo villaggio dalla minaccia dei Talebani. Ad affiancare il militare, aiutandolo con la lingua, c’è Tarik, un giovane del posto, timido e riservato, che si prende cura della sua giovane sorella. Venerdì 18 dicembre sono stati Arianna, di Carlo Lavagna e Age of Cannibals (Zeit der Kannibalen), di Johannes Naber, i due film al centro della giornata e i due registi sono stato i protagonisti dell’incontro pubblico serale. Il film di Lavagna, presentato alle Giornate degli Autori di Venezia 2015, racconta di Arianna, diciannovenne che non ha ancora avuto il suo primo ciclo mestruale. All’inizio dell’estate, nel casale sul lago di Bolsena dove Arianna era cresciuta fino all’età di tre anni, antiche memorie cominciano a riaffiorare, fin quando l’incontro con la giovane cugina Celeste – così diversa e femminile rispetto a lei – e la perdita della verginità, la spingono a confrontarsi definitivamente con la vera natura della propria sessualità. Age of cannibals, selezionato al Festival di Berlino 2014, racconta di due consulenti aziendali, pronti a spostarsi in tutto il mondo e nelle città industriali, affrontando le questioni più intricate senza sporcarsi mai le mani. La parola è la loro arma e il cinismo il loro scudo. Sono tra i due migliori al mondo e hanno ottenuto quasi tutto dalla vita. Manca loro solo un’ultima mossa: diventare soci della loro compagnia e, dunque, indipendenti… La giornata di chiusura, sabato 19 dicembre si è aperta alle 15 con il talk pubblico Film is about to start! Creazione, produzione e distribuzione in Italia e Germania, con interventi, tra gli altri, di Iole Giannattasio, coordinatrice del Centro Studi della Direzione Generale Cinema del Mibact, Marta Donzelli, produttrice della Vivo Film, il produttore Christian Mueller Donges, la regista e produttrice Feo Aladag e Graziella Bildesheim, programme director di MAIA workshop. A seguire, le proiezioni di Vergine Giurata, opera prima di Laura Bispuri e di Two lives (Zwen leben), di Georg Maas, che è stato il protagonista dell’incontro pubblico introdotto proprio da Laura Bispuri. Il film della regista romana, presentato in Concorso al Festival di Berlino di quest’anno, ha vinto numerosi premi internazionali. Girato tra Albania e Bolzano, il film racconta la storia di Hana, una bambina che cresce sulle montagne albanesi dove vige una cultura arcaica, maschilista che non riconosce alle donne alcuna libertà. Per sfuggire al suo destino, si appella alla legge della sua terra, il Kanun: giura di rimanere vergine, prende il nome di Marc e si fa uomo, ottenendo così gli stessi diritti dei maschi, ma rinunciando alla propria femminilità e all’amore. Two lives è invece ambientato nel 1990: il muro di Berlino è appena crollato e Katherine, cresciuta nella Germania dell’Est, da più di 20 anni vive felice in Norvegia. Nata da una relazione tra una donna norvegese e un soldato tedesco durante la seconda guerra mondiale, è una cosiddetta ‘figlia di guerra’. La sua placida esistenza viene sconvolta quando un avvocato chiede a lei e alla madre di testimoniare in un processo contro lo Stato norvegese. «La prima edizione di Round-Trip – spiegano gli organizzatori – vuole essere un viaggio per scambiare professionalità, immagini, opinioni e indicazioni sul cinema, esplorando le differenze tra le industrie cinematografiche dei due Paesi. Non quindi una semplice lista di proiezioni, ma un confronto tra modelli produttivi, artistici e co-produzioni internazionali in un clima aperto e informale».

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