Movieday

La prima piattaforma digitale che mette in contatto spettatori e sale cinematografiche.

Di Maria Luisa Brizio Arci Torino.

La scorsa primavera è nata Movieday, piattaforma digitale che mette in contatto spettatori e sale cinematografiche: dopo un’estate dedicata a perfezionare gli ultimi dettagli e sperimentare proiezioni agostane, dallo scorso autunno è partito a pieno regime il lavoro del sito. Il servizio che gli ideatori propongono, tecnicamente, si chiama theatrical on demand, ma dietro questo inglesismo c’è l’affermazione del valore della fruizione di un film al cinema e una riflessione sulle potenzialità dell’incontro fra desiderata del pubblico e sale cinematografiche, offrendo la possibilità, allo spettatore, di organizzare la proiezione che vorrebbe con un semplice click e, agli operatori del settore (sale cinematografiche, distributori e autori che non trovano spazi di distribuzione), di promuoversi stando a portata di mano degli utilizzatori finali del loro lavoro – gli spettatori, appunto. Il funzionamento è semplice: l’utente della piattaforma, previa iscrizione, può partecipare agli eventi già organizzati da altri acquistando in anticipo il biglietto per accedere alla proiezione, oppure può organizzare lui stesso una proiezione, scegliendo film, data e sala cinematografica – fra quelle disponibili, ovviamente, ma titoli ed esercenti che aderiscono sono in aumento. Tutti gli operatori del settore coinvolti, ci racconta Antonello Centomani (Founder & CEO di Movieday), sono ‘entusiasti’ del progetto, che offre opportunità diverse ad ognuno dei soggetti coinvolti nella ‘catena’ della produzione cinematografica: per il singolo spettatore, di vedere in sala (con il valore aggiunto che questo implica per la fruizione del prodotto artistico) il film scelto, magari riunendo un gruppo di amici e conoscenti per l’occasione o utilizzandola per elaborare un discorso su un tema (nella pagina con le ‘istruzioni’ per chi vuole organizzare una proiezione, è valorizzata la possibilità di proporre attività collaterali da affiancare all’evento, ‘dentro e fuori la sala’); per l’esercente, la possibilità di rilanciare il proprio cinema, mettendolo a disposizione in determinate date accanto a quelle in cui propone la sua programmazione e venendo a contatto, in questo modo, con un pubblico più ampio a cui offre uno spazio di protagonismo; per il distributore o l’autore stesso di un film, che può servirsi della piattaforma per far circolare l’opera (come è il caso, ad esempio, di Unlearning che dichiara, negli eventi organizzati attraverso la piattaforma, di aver scelto Movieday per la sua distribuzione in sala). Gli ideatori ci raccontano che «oltre 12 case di distribuzione hanno aderito al progetto ancor prima che fossimo online e in soli tre mesi di apertura delle iscrizioni per i cinema abbiamo registrato oltre 55 sale in tutta Italia per un totale di circa 180 schermi. Altra risposta positiva è giunta dai festival che con Movieday espandono il loro programma nelle varie città italiane che possono programmare in contemporanea nelle loro sale i film in concorso». Movieday insomma è allo stesso tempo strumento di auto-pubblicazione per filmmaker, spazio di protagonismo per gli spettatori, canale alternativo e complementare di distribuzione on demand: gli ideatori della piattaforma (che abbiamo conosciuto durante il Torino Film Festival 2015, dal cui catalogo hanno ottenuto tre titoli a disposizione degli utenti di Movieday) hanno ben chiaro che l’adattabilità del servizio offerto alle esigenze specifiche di ogni soggetto è uno dei punti di forza del progetto – e chissà che, con la giusta formula, Movieday non possa rappresentare un’opportunità per le nostre associazioni di realizzare iniziative cinematografiche sgravandosi dei costi organizzativi che questo comporta o aumentando la partecipazione dei soci, valorizzando il meccanismo per cui, come sottolinea Paolo Nepi, lo spettatore «da consumatore passivo si trasforma in consumatore pro-attivo». Al momento, Movieday conta circa 2000 utenti iscritti e 160 eventi creati. Paolo ci racconta che l’idea di una piattaforma che permette al pubblico di organizzare proiezioni al cinema «nasce negli Stati Uniti, noi l’abbiamo studiata, analizzata e applicata al modello italiano: alla base c’è una evidente trasformazione dello scenario audiovisivo internazionale e un crescente allontanamento del pubblico dalle sale (in Italia oltre 700 cinema hanno chiuso negli ultimi 10 anni). Ogni anno nel mondo vengono prodotti 50.000 nuovi film ma solo lo 0,9% raggiunge le nostre sale, molti dei quali hanno una brevissima finestra temporale per la fruizione, e allo stesso tempo grazie alle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione stiamo assistendo allo spostamento culturale da un mercato di massa a un mercato di nicchie. A tutto ciò si affianca la digitalizzazione delle sale cinematografiche che rende impreparato l’inefficiente sistema distributivo tradizionale di fronte al vero e proprio ‘tsunami’ di contenuti disponibili. Ecco perciò che la soluzione più ovvia e indispensabile è stata quella di creare una piattaforma web altamente tecnologica che mettesse in relazione contenuti, spettatori e cinema, per riavvicinare il pubblico alle sale e dare voce ad un cinema sommerso che non riesce a trovare spazio nel classico circuito di distribuzione». La nascita di questa piattaforma è un primo esempio di come sia possibile, oltreché necessario, ripensare la fruizione cinematografica sia, come in parte sta già accadendo, rendendo la sala uno spazio multifunzionale capace di offrire al pubblico un valore aggiunto rispetto allo schermo televisivo, sia diversificando il servizio offerto nell’ascolto di ciò che propone – e organizza – il pubblico stesso.

Le iscrizioni per i cinema sono sempre aperte e al momento non c’è nessun costo d’attivazione, basta inviare una mail a info@movieday.it.