Un Cantiere di pace, per riflettere e sviluppare iniziativa politica insieme

Di Filippo Miraglia vicepresidente nazionale Arci.

Lo scorso 7 gennaio si è tenuto l’incontro degli aderenti a Cantiere di pace, che riunisce organizzazioni che lavorano sul tema della pace e altre che lavorano sulla difesa dei diritti dei migranti. Il dibattito, molto partecipato, si è sviluppato intorno a questi punti: lo scenario internazionale, con una riflessione in particolare sulle dinamiche in continua evoluzione e tutte di segno negativo. Basti pensare all’allargamento dei teatri di guerra, vista dai governi come principale risposta ai conflitti in corso. A ciò si accompagnano le politiche europee di progressiva chiusura delle frontiere, per impedire alle persone di chiedere protezione in Europa. Aumentano intanto il razzismo e il protagonismo di partiti e movimenti di estrema destra, che alimentano un clima da caccia allo straniero e gli episodi di violenza xenofoba. Continuano gli attacchi del terrorismo internazionale, a cui spesso corrispondono ambiguità e atteggiamenti strumentali da parte dei governi. C’è quindi la necessità di mettere in campo una voce della società civile, che riesca ad intervenire sia sul piano nazionale che internazionale. Anche a questo scopo si è deciso di intraprendere un percorso seminariale di riflessione e approfondimento sui vari punti messi a fuoco. L’assemblea ha confermato la necessità di tenere insieme le vertenze e le iniziative relative a pace/guerra/terrorismo, razzismo/frontiere/accoglienza, ambiente/energia/economia e finanza. Ha valutato opportuno promuovere lo stesso percorso anche a livello territoriale e contemporaneamente mantenere una relazione con le reti e i movimenti europei e internazionali. Si è deciso di promuovere una seconda assemblea nazionale del Cantiere di pace nei giorni 27 e 28 febbraio, lavorando per allargare la rete degli aderenti e rilanciando il percorso avviato al Centro Frentani. Intanto i partecipanti al cantiere cominceranno a condividere un calendario di appuntamenti comuni e a valorizzare quanto già programmato sia a livello nazionale che territoriale. Verrà elaborato e condiviso il testo di un appello/manifesto contro le guerre per esplicitare i punti principali di vertenza politica sui quali rilanciare un comune impegno e costruire sul territorio iniziative in vista dell’assemblea nazionale. Si sono pertanto costituiti due gruppi di lavoro aperti: il primo per redigere il testo dell’appello e un programma di appuntamenti seminariali di approfondimento sui temi riguardanti guerre, frontiere e accoglienza, razzismo, terrorismo; il secondo sulla comunicazione, per promuovere interventi comuni e far circolare materiali di informazione e contro informazione rivolti alle comunità locali, alle scuole/università e ai luoghi di aggregazione delle reti e delle organizzazioni sociali.