Al Parlamento europeo l’intergruppo su antirazzismo e diritti civili

Di  Walter Massa coordinatore nazionale Arci Immigrazione e Asilo.

Con sentimenti contrastanti, l’Arci ha partecipato alla nascita dell’intergruppo parlamentare europeo dedicato all’antirazzismo e ai diritti civili largamente intesi. Se da una parte questa è una delle risposte che attendevamo da tempo da parte della massima istituzione europea, in particolare dopo l’ennesimo anno vissuto a contare morti, a vedere innalzare muri, ad un crescendo di odio razzista e al predomino della paura, dall’altra non possiamo far finta di nulla. Non è un passo avanti per i cittadini europei. La nascita dell’Intergruppo che vede tra i principali protagonisti Cècile Kyenge ci indica, infatti, senza troppi giri di parole, un vero e proprio passo indietro rispetto all’Europa che abbiamo conosciuto e per la quale ci si è battuti. La riprova l’abbiamo avuta nella stessa giornata di fronte alla scelta inconcepibile del parlamento danese, paese membro, che ha discusso e votato una risoluzione che prevede la confisca dei beni preziosi dei richiedenti asilo chiedendo loro di pagare per essere accolti e accuditi, come impongono invece tutte le convenzioni internazionali. Beffardamente tutto ciò accadeva alla vigilia della Giornata della Memoria. Più di un commentatore ha fatto notare come il nazismo sarebbe molto fiero di questa Europa. Tutto ciò, è evidente, non arriva casualmente ma è il frutto avvelenato di una crisi sociale ed economica devastante. Ma anche e soprattutto una crisi culturale sotto gli occhi di tutti. Una crisi aiutata da scelte politiche non all’altezza e quasi sempre di retroguardia, in particolare sui diritti. Sul piano particolare dell’immigrazione e dell’accoglienza lo si nota macroscopicamente; è la Commissione Europea ad aver scelto di abbandonare quella sana tensione all’accoglienza, all’apertura e al salvataggio di donne, uomini e bambini, in favore di una visione solo securitaria, centrata sui respingimenti, sulle esternalizzazioni delle frontiere e sui rimpatri. Con risultati peraltro mediocri. Ed è qui che si manifesta ulteriormente la nostra vera preoccupazione; quando anche l’istituzione perde di vista l’orizzonte della propria azione e si rifugia in risposte e soluzioni che parlano solo ed esclusivamente alla ‘pancia’ dei cittadini, ecco che prendono campo coloro che della paura hanno fatto la loro missione. E non mi riferisco solo ai politici di turno; ma anche e soprattutto al terrorismo, altro male dei nostri tempi. Ecco perche, dunque, consideriamo alla fine – com’è giusto che sia – un bene la nascita di questo intergruppo; è un fatto positivo se la politica torna al centro della nostra azione antirazzista permettendoci di costruire risposte credibili e utili all’intera comunità. Un’azione politica forte e autorevole, consapevole che queste sono le uniche, credibili, azioni a disposizione di chi vuole continuare a lavorare per un mondo (e un futuro) migliore e più giusto. Non per alcuni ma per tutte e per tutti. Buon lavoro dunque alle parlamentari e ai parlamentari; grazie a chi ha già speso tempo ed energie per farlo nascere. L’Arci accompagnerà e sosterrà questo vostro lavoro e non farà mancare mai la propria voce. Anche quando questa sarà critica.