L’invasione che non c’è

Di Tullio Bugari referente Area sociale Arci Marche.

L’invasione che non c’è: questo il titolo dell’incontro tenuto a Jesi il 16 gennaio, organizzato da Arci Jesi-Fabriano, con la partecipazione di Walter Massa, responsabile Immigrazione e asilo dell’Arci nazionale. Ha introdotto la serata Lucia Lucarini, referente territoriale Arci per i diritti dei migranti, ricordando che l’incontro chiudeva la rassegna Immigrazione tra mito e realtà. Tre iniziative, di cui la prima il 6 dicembre al circolo Arci di Jesi ‘Casa del Popolo’ con la partecipazione del regista Giorgio Cingolani, che ha presentato il suo film reportage all’interno dell’Hotel House di Porto Recanati, una specie di grattacielo nella campagna marchigiana dove vivono alcune centinaia di famiglie migranti. Il secondo appuntamento il 18 dicembre, presso la Casa delle Culture, un incontro molto operativo organizzato insieme a diverse associazioni e operatori della città, per avviare la costruzione di una rete territoriale coordinata di interventi su questi temi, e in raccordo con analoghe reti regionali in fase di formazione. Per rafforzare questo percorso, l’Arci territoriale ha impostato la rassegna dei tre incontri come evento pilota propedeutico alla formulazione di un progetto di scambio giovanile europeo Erasmus+, di prossima presentazione, a cui sta lavorando con la collaborazione di Ciranda, una nuova associazione di giovani attenti alla progettazione e agli scambi europei. Nell’incontro di sabato 16 è stato Fernando Marcelino, di Ciranda, ad entrare nel tema specifico della serata con un’approfondita relazione sulla ‘invasione che non c’è’, supportata da dati statistici e anche da un’analisi dei meccanismi di pregiudizio e di propaganda xenofoba, come vengono creati e come funzionano, alimentando anche un carico di disumanità e insensibilità di fronte alle tragedie di chi fugge da guerre o carestie. Come vengono utilizzati per scaricare sui soggetti più deboli colpe che non sono le loro e deviare così la nostra attenzione, ha ripreso nel suo intervento Walter Massa, allargando ancora il discorso. Ricordando ad esempio come le politiche degli ultimi anni siano state capaci di far sparire fondi ingenti destinati alle spese sociali, aumentando al tempo stesso le spese militari. Che cosa fare, come approcciarsi ai temi dell’accoglienza per rimetterli su giuste basi, come sfatare il luogo comune della chiusura dentro i recinti dei propri confini per salvare le nostre scarse risorse, quando quelle risorse sono scarse proprio a causa delle politiche di tagli e di chiusure, e degli squilibri strutturali a cui ci hanno portato? Questi i temi toccati nel lungo dibattito seguito. L’incontro è terminato senza una tradizionale conclusione da tavola rotonda, perché il discorso resta aperto e il cammino deve proseguire, con ulteriori iniziative concrete da realizzare e sperimentare insieme. Erano presenti all’incontro anche alcuni piccoli Comuni del territorio interessati a sviluppare insieme questa attenzione, con interventi da individuare nel nostro territorio.