Il 4 febbraio in piazza a Colonia per la libertà di tutte le donne

Di Ornella Pucci coordinatrice Politiche di genere.

Dopo il clamore mediatico e il dibattito piuttosto articolato scaturito dagli incresciosi e, per certi versi, agghiaccianti fatti della notte di Capodanno a Colonia ed in altre città tedesche a danno delle donne presenti in quelle piazze per festeggiare l’arrivo del nuovo anno, sembra ora caduto quasi un velo di silenzio su quegli episodi, alla vigilia della manifestazione indetta per il 4 febbraio a Colonia. Il 4 febbraio a Colonia è la prima giornata di Carnevale, la giornata femminile del Carnevale, quella in cui da ogni parte della Germania arrivano donne di ogni condizione sociale che regalano e chiedono baci ai passanti come vuole la tradizione. Dopo i fatti di Capodanno, donne e organizzazioni femministe hanno proposto di proclamare questa giornata come quella in cui le donne affermano la loro libertà di camminare per strada, di uscire di notte, di andare in discoteca senza rischiare di essere aggredite o violentate. Stiamo assistendo a un grave tentativo di compressione della libertà femminile e nello stesso tempo a un utilizzo strumentale di comportamenti gravissimi, allo scopo di alimentare la paura e le politiche di esclusione. Sono rispuntati atteggiamenti paternalistici e patriarcali che, attraverso il falso buonismo della tutela e della protezione, affermano un’immagine delle donne come beni da difendere e proteggere. Ancora una volta si combatte sul corpo delle donne una guerra che non è la loro, il corpo femminile viene strumentalmente usato per alimentari scontri e conflitti in un momento di grave crisi culturale, economica e sociale. La lettura secondo la quale gli immigrati e i profughi hanno una cultura che considera la donna inferiore e priva di diritti appare piuttosto semplicistica e contrasta con i dati europei che confermano che l’esercizio del dominio e della violenza sulle donne è un dato che attraversa etnie e confessioni, e che anzi cresce in modo proporzionale alle conquiste di libertà e di autonomia femminile. Purtroppo, più o meno in quasi tutto il mondo, una donna sola per strada è vista come una preda e l’odio si scatena sul corpo delle donne perchè questa è l’originaria forma di dominio della relazione tra i sessi. È questo il tema di base che mi pare torni sempre fuori, non solo nelle relazioni private ma anche in quelle di lavoro e sociali. Ecco perchè combattere per la libertà femminile e affermarla non è una necessità delle donne occidentali contro un’altra cultura, ma un’urgenza umanitaria di tutte le donne del mondo di ogni colore, età, lingua, cultura e religione, come ci confermano quotidianamente i femminicidi, relegati a ‘ fatti di cronaca’.