Solidarietà e sostegno alla lotta di liberazione del popolo curdo

Iniziative in tutta Italia il 19 marzo per il Newroz 2016

Il Consiglio nazionale dell’Arci esprime indignazione per le gravissime violazioni dei diritti umani perpetrate dal governo turco contro la popolazione civile del sud est anatolico e ribadisce la sua ferma condanna dello stato di guerra scatenato dal presidente Erdogan contro il popolo curdo che ha provocato negli ultimi mesi centinaia di morti, bombardamenti di villaggi, assedi di città e più di 300mila profughi. L’Arci, dando voce alle comunità curde, denuncia il coprifuoco implementato illegalmente nelle città curde, che ha portato la popolazione interessata a essere privata delle forniture necessarie come acqua, cibo, elettricità e delle dotazioni mediche essenziali. Le attività economiche e la vita sociale delle città e dei paesi dove il coprifuoco è stato imposto senza sosta sono giunte al collasso. I sindaci ed i funzionari eletti di queste città sono stati incarcerati o spodestati con la forza. Queste misure brutalmente repressive, messe in atto dopo la unilaterale uscita del governo turco dai tavoli di trattativa, dimostrano una completa indifferenza per i diritti civili e per la volontà democratica della popolazione. Per questo l’Arci invita i propri circoli e comitati a promuovere sul loro territorio patti di amicizia e gemellaggio con le comunità curde del sud est anatolico e del Rojava impegnate quest’ultime in un’aspra lotta di resistenza contro le aggressioni delle forze islamiste con la complicità della Turchia e di altri paesi. E per questo Arci invita il proprio corpo sociale a mobilitarsi in azioni solidali per la ricostruzione della città martire di Kobane liberata dalla resistenza curda. L’Arci chiede inoltre: 1. che il Governo italiano e l’Unione Europea condannino l’aggressione del Governo turco contro la popolazione civile curda del sud est anatolico e che fuggano con questa risoluzione ogni dubbio sulla loro complicità con Erdogan, e che si cancelli ogni sospetto che l’inerzia europea sia merce di scambio sul tema dei rifugiati siriani chiedendo al contempo l’istituzione di un corridoio umanitario al confine fra Turchia e Siria; 2. in particolare l’Arci chiede al governo italiano di sospendere la collaborazione militare con la Turchia e la vendita di armi fino ad una consolidata fine delle aggressioni; 3. l’Arci chiede l’immediata istituzione di una commissione internazionale indipendente finalizzata alla ricerca delle violazioni dei diritti umani commessi durante questo periodo e che istruisca il perseguimento di coloro che se ne sono resi responsabili; 4. il confinamento solitario di Abdullah Ocalan deve immediatamente terminare. La salute e la sicurezza di Ocalan devono essere garantite e gli deve essere consentito di prendere parte attivamente alla auspicata ripresa di un processo negoziale. L’Arci è consapevole della sofferenza della popolazione curda del Rojava e del sud est anatolico e della loro difficoltà a fare appelli pubblici per festeggiare il Newroz che nei villaggi e nelle città sotto il fuoco degli aggressori rischia di essere ancora una festa identitaria negata. Per tutti questi motivi, dando seguito ai diffusi sentimenti di simpatia per la resistenza del popolo curdo presenti nel proprio corpo sociale, l’Arci aderisce alle iniziative promosse in diverse città dall’Associazione dei Curdi in Italia per sabato 19 marzo, la giornata scelta per festeggiare il Newroz 2016, il Capodanno curdo divenuto simbolo della loro resistenza al genocidio perpetrato dal regime turco, ed invita tutte le proprie socie e soci a partecipare con le nostre bandiere.